Roma, 11 maggio 1998
ore 19h15
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Non dispiaccia agli organi di "informazione" confindustriali, ulivisti, di destra, di centro, di sinistra, io sono candidato alle elezioni suppletive di Milano 6. Sono candidato liberale, liberista, libertario, referendario, antiproibizionista, radicale, federalista europeo e federalista, garantista sulla nostra pelle (casi Tortora, Braibanti, 7 aprile, referendum garantisti contro le leggi dell'emergenza, della mafia partitocratica e comune, dell'antimafia partitocratica e comune), riformatore "anglosassone", vincitore, con pochi altri, di referendum senza confronti come pagine di civiltà, anticomunista, antifascista, anticlericale, antifondamentalista, e - se mi si consente questa piccola vanità - capace di onestà vissuta, e non solamente proclamata.
Come già due volte, il Polo "per la libertà" mi fa sbarramento per impedirmi il rientro in Parlamento, e l'Ulivo mi preferisce un candidato "cattolico". Il Polo mi candidò contro, a Napoli un ex socialista, oggi noto come capolista di una lista bassoliniana alle ultime elezioni napoletane. Oggi mi oppone un candidato "garantista" - coerentemente con il suo mestiere di avvocato - di storia comunista e dintorni. Non so se, come Dotti, sarà candidato a presiedere il Gruppo di Forza Italia. Complimenti. Mi auguro che l'elettorato laico e liberale, laico e socialista, libertario e democratico milanese, quello libertario e antiproibizionista voglia dare un voto coerente con le proprie idee.
Che voglia colpire metodi e interessi trasformisti, subalterni al potere e al regime, che potranno forse portare ancora migliaia di miliardi alle aziende del Polo e della parte preminente di esso, ma non certo forza per giustizia e libertà, democrazia e Stato di Diritto. E sono curiosissimo ancora una volta di scoprire quale sarà il comportamento di "Democrazia liberale": mi preferì Formigoni, e, oggi, può preferirmi un elegante e disincantato professionista di storia comunista. Vedremo."