Roma, 15 maggio 1998
In merito alla nota odierna del CDR dei GR RAI, l'editore di Radio Radicale Paolo Vigevano ha così puntualizzato:
"1. non sono stato io, ma il CdR dei GR RAI ad attribuire alle esigenze di GR Parlamento l'attuale carenza di personale, che oggi viene attribuita invece ai pensionamenti, che si sono verificati negli ultimi tempi;
2. non sono stato io, ma i principali quotidiani nazionali a pubblicare intere pagine di analisi sui bilanci RAI, nei quali vengono individuati "sprechi" per cifre che si avvicinano ai 1.000 miliardi, né mi risulta che la RAI, o il CdR abbia querelato i giornali che pubblicavano quelle notizie;
3. ricordo al CdR RAI che stante la composizione delle entrate della RAI, questi circa mille miliardi definiti come "sprechi" sono assicurati per i due terzi dal canone e cioè da denaro che i cittadini già pagano alla RAI. Non c'è quindi nessuna plausibile ragione perché il canone venga aumentato nemmeno per la realizzazione di GR Parlamento. I cittadini già pagano da molti anni questo servizio e molti altri, che la RAI non da e nemmeno lo sanno;
4. quanto alle "laute elargizioni" che Radio Radicale riceve, queste corrispondono ad un terzo di quanto l'allora direttore generale della RAI Iseppi aveva ufficialmente dichiarato in Parlamento essere il costo annuo di pura gestione del servizio, e, se ciò non bastasse da sei mesi Radio Radicale, il servizio delle trasmissioni dal Parlamento lo assicura senza per ciò aver percepito nemmeno una lira;
5. quanto all'accusa di violazione del contratto giornalistico che mi viene rivolta, informo di aver dato immediatamente mandato ai legali di Radio Radicale di querelare il CdR RAI per tale affermazione."