Roma, 18 maggio 1998
Chiediamo che questa Rai sia commissariata. Con un commissario anche di parte, secondo le regole del più ferreo e chiaro spoil system. D'altra parte, come dimostrano le recenti vicende, non è con qualche carica di opposizione che si scongiura un giornalismo di regime, né è conveniente confondere il pluralismo delle poltrone con il pluralismo dell'informazione. Da questo commissario bisognerebbe però esigere ed ottenere ciò da cui il Presidente Zaccaria è stato sino ad oggi benevolmente esentato: il ripristino della legalità e del rispetto degli obblighi che la legge impone alla Rai. E sarebbe, oggi, una cosa rivoluzionaria.
Questa Rai non è solo "ulivizzata", ma rappresenta e costituisce l'Ulivo, cioè il potere, ufficiale; ha ridotto gli spazi di presenza delle opposizioni (e non solo della Lista Pannella, ma anche della Lega e del Polo) a percentuali irrilevanti; opera costantemente per estendere il proprio potere, e per occupare nuove aree di mercato. Non c'è una sola ragione per sperare che questa Rai e questo Cda possano essere qualcosa di diverso, e non ancora di peggio, rispetto al passato.
Torniamo inoltre a chiedere al Ministro delle Comunicazioni Antonio Maccanico di esercitare le responsabilità che la legge gli assegna, sanzionando i comportamenti dolosi della Rai Tv contro il diritto all'informazione e le delibere della Commissione di Vigilanza.
Ma a quanto pare, le omissioni di Maccanico continuano a fare il paio con quelle di Zaccaria, a sorreggerle, a giustificarle.