Roma, 19 maggio 1998
Giuliano Amato ha così commentato l'attuale situazione di Radio Radicale:
"L'idea che, trattandosi di servizio pubblico, debba essere fatto da un soggetto pubblico, è un'idea a dir poco passatista.
Quand'anche il servizio possa essere espletato da un unico soggetto, in ragione delle caratteristiche del servizio, si può fare tranquillamente la gara e vedere chi è più adatto a svolgerlo. Poi, per evitare i monopoli permanenti, lo si assegna per tre anni, per cinque anni, in modo da consentire a chi non ha vinto la prima volta di rientrare in campo le volte successive.
Non c'è dubbio che siamo alle prese con una disposizione di una legge del 1990 curiosamente coeva con la legge antitrust, perché la 223 e la 287 (la prima sulla Rai-Tv e la seconda sull'Antitrust) sono più o meno dello stesso periodo. Quella antitrust arrivò due mesi dopo. Ci si poteva aspettare che la cultura del Parlamento, che fa una legge d'agosto e poi ne fa una a ottobre, fosse fondamentalmente la medesima. Invece la 287 tende a prevedere gare e concorrenza, la 223 disse "tutto ciò lo fa la Rai".
Mi sarei aspettato una maggiore rapidità dal Parlamento nell'adeguare la 223 alla 287, specie sette anni dopo, cioè quando ormai c'è anche una sensibilità collettiva diffusa sulla tematica della concorrenza.
Invece la cosa si è andata trascinando, con progressive affermazioni sul campo della Rai a tutela della legge precedente. L'augurio di chi ritiene che i principi concorrenziali siano costituzione economica di questo paese, oltre che dell'Unione Europea, è quello che questa 'manfrina', così la chiamerei, finisca il più rapidamente possibile.
Resta il punto per me importante - su cui Radio Radicale non so se ha dato i necessari chiarimenti - che il servizio pubblico non può essere organo di un partito. Quindi, ci deve essere una qualche forma di scissione tra le due gestioni.
Radio Radicale ha tantissimi meriti. E la radio che ascolto di più per tantissime ragioni. Però è pur sempre espressione di una parte.
Ma questo è un problema tecnico. Se la soluzione si intravede, questo problema potrà essere risolto."
L'attuale ddl approvato dal Senato prevede due soggetti: quello pubblico (che comunque dovrebbe assicurare il servizio) e quello privato. Si tratta di una duplicazione del servizio e di una moltiplicazione dei costi.
"Questa è un'antica abitudine. Iddio ha inventato la trinità. Ma, forse, che la Rai fosse una e trina non è colpa sua: qualche imitatore ha scelto la trinità come modello, che viene poi esteso al di fuori di questo.
Io credo che non abbia molto senso. Ha senso fare una gara. Il tipo di servizio di cui si parla effettivamente può farlo uno solo. C'è una duplicazione effettiva di risorse se lo fa più d'uno."