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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 22 maggio 1998
ABORTO: LISTA PANNELLA "C'E' ANCORA UN ABORTO PROIBITO"

Roma, 22 maggio 1998

Dichiarazione di Carmelo Palma, della Lista Pannella:

"A 20 anni di distanza, rivendichiamo al Partito Radicale il merito di una riforma di civiltà contro l'aborto clandestino, clericale, di massa e di classe. A maggiore ragione, rivendichiamo e riconosciamo ai milioni di cittadini di fede cattolica il merito di avere votato NO, secondo coscienza, a un referendum che avrebbe nuovamente gettato nella disperazione e nell'illegalità centinaia di migliaia di persone, senza - ricordiamolo - ridurre di una sola unità il numero dei "non nati", ma sicuramente aumentando, il numero delle morti per aborto criminale.

Le interruzioni di gravidanza praticate ogni anno sono, oggi, meno della metà di quelle che si registravano ai tempi della "proibizione". E bisognerebbe che ne tenesse conto chi è disponibile a riproporre - di ricorrenza in ricorrenza - atroci contabilità sui vivi e sui morti.

Non pensiamo che l'obiettivo delle "reazioni" clericali e antiliberali sia quello di ripristinare il regime della proibizione assoluta, quanto piuttosto quello di impedire il necessario adeguamento di una normativa, che conserva amplissimi margini di ambiguità e di ipocrisia, e che si limita ad "autorizzare" come possibilità, quanto dovrebbe riconoscere come diritto individuale.

In particolare, riteniamo che sia da abolire il monopolio statale delle interruzioni di gravidanza (su cui la Corte Costituzionale ha proibito lo scorso anno un referendum richiesto da 600.000 cittadini, con una sentenza che rappresenta il vertice della vergogna in cui è caduta la giurisprudenza della Consulta), e di legalizzare il ricorso all'aborto non chirurgico (con la RU 486), che, in Italia, continua ad essere precluso a medici e pazienti. Non esiste alcuna ragione politica, giuridica o sanitaria - e se ne conosce, ce le illustri la Ministra Bindi - per continuare a impedire, in ossequioso omaggio delle preoccupazioni della Chiesa, pratiche che ridurrebbero i costi psicologici, fisici ed economici delle interruzioni di gravidanza; per continuare, insomma, a imporre alla società forme di "aborto proibito"."

 
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