Roma, 29 maggio 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, della Lista Pannella:
"Nei giorni scorsi, dopo che il Presidente Storace aveva diffuso i dati relativi all'assoluto ostracismo della Rai nei confronti della Lista Pannella, abbiamo inviato una formale diffida al Ministro Maccanico, denunciando la mancata applicazione della normativa che attribuisce al Ministro per le Comunicazioni- fino alla completa entrata in vigore dell'Autorità sulle Comunicazioni- la responsabilità di accertare e sanzionare le inadempienze della Rai rispetto agli indirizzi della Commissione di Vigilanza.
Per tutta risposta, nella giornata di ieri, il Ministro Maccanico- rigettando la nostra diffida- ci ha sdegnosamente comunicato che "prima dell'istituzione dell'Autorità, relativamente alle richieste di procedure sanzionatorie nei confronti della Rai, il Ministero ha espresso la tesi, condivisa dalla Commissione Parlamentare di vigilanza, di attenderne l'istituzione ai fini dell'eventuale applicazione delle procedure previste dall'art.1, comma 6, lettera c), numero 10) della legge 249/97"(citazione testuale)
Insomma, Maccanico ci comunica che, in accordo con il Parlamento, ha espresso la tesi (condivisa, a quanto sembra, dal Parlamento) di violare una legge dello Stato.
Dopo i "decreti salva-Rai" abbiamo dunque un "ministro salva-Rai".
Sarebbe interessante (a futura memoria) conoscere quale sia l'atto con il quale la Commissione di Vigilanza avrebbe autorizzato il Ministro a non applicare la legge. Ma- ne siamo certi- questo atto non esiste, né avrebbe potuto giuridicamente esistere.
Visto che, come è noto, Maccanico non ha mancato di esercitare in via transitoria- sulla base della legge 249/97- le altre funzioni attribuite "a regime" all'Autorità sulle Comunicazioni, sarebbe invece interessante che qualcuno (in sede politica, o giudiziaria) verificasse le ragioni di questa interpretazione selettiva della normativa.
A questo punto, a nessuno può più apparire eccessiva la nostra denuncia di "illegalità" del regime dell'informazione: denuncia quanto mai puntuale e giuridica, oltreché politica, se è vero che tanto la Rai (il controllato), quanto il Ministro (il controllore) possono impunemente "autosospendersi" dai propri obblighi."