Roma, 2 giugno 1998
Dichiarazione di Rita Bernardini, della Lista Pannella:
"La differenza essenziale fra ciò che i cittadini vogliono (e sarebbero pronti a plebiscitare, come dimostrano tutti i sondaggi) e ciò che i partiti cercano di imporre sul piano delle leggi elettorali è tanto semplice quanto radicale: gli italiani vogliono una buona riforma, un sistema politico efficiente e responsabile (e, a stragrande maggioranza, lo identificano nel modello "americano" che esalta il potere di voto e decisione diretta dell'elettorato); i partiti italiani vogliono una "buona mediazione" ( e identificano gli interessi della democrazia con le proprie esigenze di sopravvivenza).
In questo quadro, siamo molto preoccupati dell'uso improprio del referendum elettorale che il Comitato di Segni e di Di Pietro sta promuovendo con grande abnegazione e con altrettanto grande ambiguità.
Da quanto sappiamo - ma non ci sono smentite - la gran parte del Comitato referendario, ad esclusione dei liberali di Fi e di qualche indipendente, vuole usare il quesito "Colombo" (che noi abbiamo per primi proposto, e che però ha senso e forza solo se appaiato a quello "puro", per due volte caduto sotto la scure della Consulta, che invece gli amici referendari hanno rifiutato per timore di "irritare" i giudici costituzionali) per far passare, prima della consultazione popolare, una riforma elettorale di segno del tutto diverso: a due turni - mentre il referendum è monoturnista -, con recupero proporzionale - che il referendum cancella del tutto -, e, forse, con premio di coalizione - che il referendum esclude. E' un progetto che, al di là dei "dosaggi" di premi e recuperi, assomiglia molto più a quanto vorrebbero alcuni orfani della Bicamerale, che a ciò che chiedono, sottoscrivendo il quesito, i cittadini italiani.
Questi amici che continuano ad invocare la nostra "scesa in campo" (dimenticando che i nostri referendum ci sono, depositati in tutte le segreterie comunali) dovrebbero forse chiarirsi meglio: sulle intenzioni, sulle scelte e sulle alleanze; e su quanto convenga, a loro stessi, oltre che al Paese, questa "mattarellizzazione" preventiva del referendum."