Roma 9 giugno 1998

Dichiarazione di Marco Pannella:

"Si era stamani probabilmente vicini alla rapida conclusione della vicenda Radio Parlamento, Radio Radicale. Senza vincitori né vinti, in un rispetto minimo dei principi, delle leggi, dello straordinario schieramento intellettuale, civile, giuridico, costituitosi, in convergenza con le impostazioni del Governo, dell'opposizione, del Parlamento, di "Radio Radicale".

Mi giunge ora notizia, non so quanto attendibile, - ma, certo, visti i precedenti, temibile - di colpi di coda che starebbero in queste ore tentando di riproporre nuovi pasticci e provocazioni da parte del "partito RAI", con l'arma del ricatto di non chiudere altrimenti la questione, e contando sul fatto che sia Radio Radicale, per vari motivi esposta con oltre 15 miliardi di credito nei confronti dello Stato, ad essere in tal modo costretta alla chiusura.

Noi ci auguriamo che il Governo ed il relatore non cedano a questo ricatto, che vogliano finalmente giungere a una conclusione che azzeri un anno di poco costruttive ed edificanti incertezze.

Vi sono dei limiti di dignità anche per le forze politiche nei confronti della RAI (quand'anche fosse "loro") e di chiunque. Lo diciamo con fiducia non solamente alle forze dell'opposizione, con gratitudine per la loro opera di totale solidarietà in tutto questo periodo, ma anche alle forze di maggioranza con e per volontà di rispetto e di fiducia nei confronti in particolare del PDS e del PPI e - per essere franchi - di Massimo D'Alema e di Franco Marini."