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Partito Radicale Rinascimento - 30 giugno 1998
PAOLO VIGEVANO, EDITORE DI RADIO RADICALE: "TANTO CONDIVISIBILI QUANTO MINIMALISTI GLI OBBIETTIVI DELL'INIZIATIVA DI RADIO CITTA APERTA".

Roma, 30 giugno 1998 - "Dov'erano i responsabili di Radio Città Aperta quando da soli denunciavamo che con l'articolo 14 del contratto di servizi tra RAI e Ministero delle comunicazioni, veniva distrutto un servizio di interesse generale svolto da un soggetto privato, quale quello svolto da Radio Radicale, al quale la stessa Radio Città Aperta si era ispirata con le sue trasmissioni delle sedute del Comune di Roma?

Dov'erano questi signori quando ci siamo battuti per difendere il principio della gara e della convenzione?

Dov'era Radio Città Aperta quando nel 1986, nel 1990, nel 1993 Radio Radicale era costretta a chiudere le proprie trasmissioni per settimane (non per qualche ora) per chiedere leggi che assicurassero la crescita di un mercato nella radiofonia di servizi nei confronti della pubblica amministrazione, che da sola aveva creato con la trasmissione delle sedute parlamentari e al quale Radio Città Aperta aveva avuto accesso proprio grazie al precedente di Radio Radicale.

Se le agenzie riportano correttamente gli obbiettivi dell'iniziativa di Radio Città Aperta, questI sembrano tanto condivisibili quanto minimali. Oggi il fronte, che si apre per tutte le emittenti radiofoniche private, deve essere un altro. Infatti il disegno di legge di riforma generale del sistema delle comunicazioni (ddl 1138) in discussione al Senato, che dovrà fissare i criteri di gara per il servizio nazionale di trasmissione delle sedute parlamentari, dovrà anche stabilire se assicurare la crescita attraverso la concorrenza del mercato dei servizi radiofonici oggi esistente solo grazie all'iniziativa politica di Radio Radicale.

L'emittenza privata e i suoi rappresentanti devono decidere se in questa occasione continuare a lasciare alla RAI il monopolio di questo mercato accontentandosi dei contributi a pioggia della legge per l'editoria o battersi per una nuova possibilità di crescita di un mercato, del quale fino ad oggi, nel settore, siamo stati gli unici difensori."

 
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