Roma, 22 luglio 1998
Dichiarazione di Benedetto della Vedova, Lista Pannella:
"Vincenzo Vita ha ribadito oggi il suo no all'ipotesi di intesa tra Telecom e Murdoch per la televisione digitale. Le affermazioni di Vita sono gravi ed evidenziano - una volta di più da parte dell'Ulivo - una cultura dirigista ed anti mercato.
Quando il sottosegretario alle Comunicazioni parla di Telecom come azienda "privata" sa che, in realtà, sta parlando di un'azienda di cui il Governo mantiene saldamente le redini, sia come principale azionista sia attraverso ben quattro membri del CdA. Quella di Vita, quindi, anche se dissimulata, è ancora la voce del padrone.
Con lo stop a Murdoch il Governo italiano dimostra di non voler rinunciare ad imporre la propria strategia nel settore delle telecomunicazioni e dell'informazione. Non solo, l'intento del Governo appare evidentemente quello di imporre alla Telecom di rinunciare ad una alleanza con un partner di assoluto rilievo internazionale in favore della "sua" Rai: un altro esempio clamoroso di conflitto di interessi.
Telecom, secondo Vita, dovrebbe rinunciare a perseguire l'interesse di utenti e azionisti per salvaguardare, attraverso la partnership con Viale Mazzini sulla televisione digitale, un non ben definito interesse nazionale. Con buona pace del sottosegretario, il mercato globale delle comunicazioni è un mercato come tutti gli altri, dove la possibilità delle aziende di sopravvivere e offrire prodotti di qualità è legato all'efficienza e alla competitività.
Sui contenuti della nuova televisione digitale di Telecom, comunque, se la scelta fosse tra l'editore del Times e quello del TG1, ribadiamo la nostra preferenza: meglio Murdoch che Zaccaria."