Intervento di Marco Pannella sul primo numero del periodico "Terzo Stato":

"Questo regime non si riforma, si abbatte.

Occorre dichiararlo 'fuori-legge', poiché lo è; occorre allontanare per un decennio da qualsiasi funzione pubblica i dirigenti attuali dei partiti, in quanto responsabili di un sistema di associazioni a delinquere contro la Costituzione e le leggi; occorre chiudere tutti gli attuali partiti e confiscarne i beni, così come per i sindacati ufficiali, i patronati, l'intero sistema "sociale" parapubblico, e occorre vietarne per dieci anni la ricostituzione.

E' del tutto inutile ed antistorico, altrimenti, mutare Costituzione e leggi: se non cacciamo da ogni responsabilità pubblica l'attuale ceto dirigente, esso le violerà secondo la propria cultura e tradizione.

Occorre un fortissimo Stato di diritto, federale e vicino al modello americano, con un esecutivo ed un parlamento fortissimi nelle rispettive competenze.

Occorrerà procedere ad una netta soluzione di continuità, così come propose il Partito d'Azione per il passaggio dal fascismo alla Repubblica: altrimenti non passeremo mai dalle 150.000-200.000 leggi attualmente vigenti alle circa 10.000 necessarie e sufficienti.

Basterà affermare che tutte le attuali leggi sono abrogate, tranne quelle espressamente approvate o riapprovate dal Parlamento, anziché l'inverso, come è accaduto ed accade.

Come realizzare questa rivoluzione liberale?

Nel rispetto della legalità, senza leggi d'emergenza, imponendo il funzionamento della giustizia.

Ma, soprattutto, offrendo e dando forza a chi adotterà questo programma".

Dal primo numero di "Terzo Stato"