Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:

Roma, 24 settembre 1998 - "La Rai di Zaccaria è allo sbando. Il consigliere di amministrazione Contri esterna a mezzo stampa a 360 sulle strategie e gli obiettivi dell'azienda e il consigliere Gamaleri lo riprende pubblicamente, approfittando per lanciare la proposta dell'amministratore unico. Nel frattempo il direttore generale Celli tratta direttamente con Prodi per la piattaforma digitale, approfittando, immaginiamo, per perorare la propria richiesta di aumento del canone.

La Rai e suoi vertici si agitano in modo disordinato per trovare motivi alla esistenza di un'azienda pubblica che costa 2.500 miliardi l'anno ai contribuenti per offrire servizi che il mercato garantisce, in quantità e qualità, a costo zero. Di fronte al caos l'unica soluzione - approvata dagli italiani con il referendum del 1995 - è la privatizzazione della Rai e con la fine del monopolio del servizio pubblico radiotelevisivo.

Al rilancio di viale Mazzini non sarà certo sufficiente il "generoso" tentativo del Governo di imporla a Telecom come partner, povero e inaffidabile, nel business globale della televisione digitale.

Sempre che, pur di condurre fino in fondo la scelta autarchica e anti-mercato contro l'ingresso di Murdoch nella televisione italiana, il Governo non si appresti a concedere a Telecom qualche sostanziosa contropartita - ad esempio l'aumento di canone d'abbonamento e tariffe urbane."