"La posizione di Van Miert rende ancor più ingiustificabile l'ingresso della Rai nella TV digitale"Roma, 1 ottobre 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"La posizione del Commissario Europeo Van Miert è chiara e definitiva : la tassa sulla TV (il canone), si giustifica solo per finanziare le trasmissioni di cosiddetto "servizio pubblico", non per lo sport (calcio incluso), i varietà e neppure per le reti 'all news'. Altrimenti si tratta di aiuti di Stato e di concorrenza sleale, quella che ogni giorno attua la Rai-tv. Non più di due mesi fa, del resto, anche l'Antitrust italiano, per voce del suo presidente Tesauro, aveva sollevato perplessità sulla legittimità del canone.
In questo quadro, se ce ne fosse bisogno, appare ancor più incomprensibile l'ostinazione del Governo a voler imporre la Rai a Telecom per la realizzazione della seconda piattaforma digitale. E' evidente che la Tv digitale a pagamento non può essere in alcun modo ricondotta a "servizio pubblico" e che le risorse per viale Mazzini non possano che venire da un aumento del canone, visto che gli investimenti nel settore sono a redditività molto differita.
Prima di incorrere nelle "abituali" sanzioni da parte di Bruxelles il Governo farebbe bene a stroncare le ambizioni satellitari di Zaccaria e ad avviare la privatizzazione della Rai e la fine del monopolio sul "servizio pubblico radiotelevisivo". In un colpo solo si sgraverebbero i cittadini di un'imposta che vale un'eurotassa ogni tre anni e si favorirebbe il decollo della televisione a pagamento. Quantità e qualità di programmi televisivi non ne risentirebbero certo e con risorse finanziarie incomparabilmente minori lo Stato potrebbe ottenere da operatori privati messi in concorrenza questi servizi che il mercato non assicura. Il caso di Radio Radicale è, in questo, esemplare sotto ogni profilo."