Roma, 27 ottobre 1998
"Il Presidente Cossiga (e, se mi consente, l'amico Cossiga) ha oggi probabilmente fatto il migliore dei suoi interventi, non solo di questi anni, per chiarezza e elevatezza di analisi e di spiegazioni dei propri disegni e ambizioni politiche e ideali . Peccato, davvero peccato che questo intervento sia, in termini di regolamenti parlamentari e di correttezza istituzionale e democratica, anche un comizio radiotelevisivo al paese, comizio arbitrario e intollerabile almeno per il cittadino democratico non piu o non ancora politicamente impegnato che ragioni obiettive mi costringono ad essere.
Ho detto e ripeto: violazione di regole e anche di costume civile. Come cittadino protesto ma non sono sorpreso, il Presidente Cossiga ha parlato in uno scranno del Parlamento dei partiti che, unanimi, hanno tollerato e tollerano da 13 anni i massimi insulti e le massime ferite all'ordinamento, ai valori costituzionali e civili da parte dei massimi esponenti dello Stato che hanno realizzato in questo periodo le più gravi delle usurpazioni e dei tradimenti di quelle leggi che avevano giurato di rispettare e di servire.
Una cosa torno a ripetere, anche ad una opposizione in queste ore fragorosa, che nel contempo non esita ad annunciare di essere pronta a concordare con la maggioranza e con lo stesso Governo leggi elettorali che definiranno il probabile assetto futuro del regime: non è possibile - lo ripeto anche in questa occasione - riformare ma è sempre più possibile e necessario abbattere questo regime per dare al nostro Paese, come dopo il fascismo, occasioni di vita e di storia di libertà e di diritto che in questo secolo gli sono stati quasi costantemente negati".