Roma, 30 ottobre 1998

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella

"I richiami perentori del Commissario Europeo Mario Monti sulla necessità di un immediato riequilibrio del sistema previdenziale italiano sono sacrosanti. Il sistema previdenziale italiano è drammaticamente squilibrato a favore delle generazioni più anziane e caratterizzato da privilegi insostenibili come le pensioni di anzianità. Il Presidente del Consiglio, attorniato da ottimi esperti, è sicuramente il primo a saperlo.

In queste condizioni, le giovani generazioni di lavoratori, fissi o precari che siano, pagano una vera e propria tassa sulla gioventù, dal momento che le loro pensioni non corrisponderanno ai contributi versati.

Le parole del discorso di investitura del Presidente del consiglio: "bisogna dare di più a chi, in primo luogo i giovani, finora ha avuto di meno", facevano sperare in una prova di coraggio riformatore che, pare, non ci sarà.

Alla prima vera prova, D'Alema si mostra ostaggio del blocco conservatore e corporativo che lo sostiene: la via della concertazione con il sindacato dei burocrati e dei pensionati non può portare ad alcuna riforma liberale della economia e della società italiana e tanto meno a riforme in favore dei giovani e degli esclusi, principali avversari "politici" di D'Antoni, Cofferati e Larizza".