SERGIO ROMANO: ''IN ITALIA E' L'ORA DEGLI ESTREMISTI LIBERALI''
PER L'EX AMBASCIATORE E' INUTILE UN NUOVO ''PARTITO DEI MODERATI''
Roma, 5 nov.- All'Italia ''occorre, accanto agli estremismi della destra xenofoba e della sinistra comunista, un estremismo liberal-conservatore''. Lo afferma l'ex ambasciatore e politologo Sergio Romano in un articolo pubblicato su ''Ideazione'', periodico culturale del Polo diretto da Domenico Minnitti. Per Romano auspicare ''la nascita di un grande partito moderato e' inutile: esiste gia''', sono i partiti al governo, quale che sia la loro originale famiglia ideologica. ''Sono loro -afferma- che debbono continuamente trovare il giusto mezzo fra le due esigenze dell'integrazione europea e quelle del proprio elettorato o, per meglio dire, degli elettori che rischiano di finire fra le braccia del partito antieuropeo''.
Cio' che manca, sostiene Sergio Romano, sono degli ''inflessibili e rigidi'' propugnatori dei ''principi da cui dipende il buon governo della societa'''. ''Il liberalismo e' conservatore quando la societa' e lo Stato hanno la buona fortuna di essere retti da regole liberali. E' rivoluzionario quando queste regole non
esistono e occorre instaurarle'', spiega Romano. Per l'ex ambasciatore in Italia occorrono dei veri rivoluzionari liberali, dopo che Forza Italia ha tradito ''l'embrione di un partito liberale'' che sembro' manifestarsi al suo interno nelle prime fasi
di vita. ''Oggi, da quando il movimento di Berlusconi ha aderito al partito popolare europeo e il suo leader invoca su di se' le benedizioni della Chiesa cattolica -afferma Sergio Romano-l'estremismo liberal-conservatore e' homeless e passa le notti al
freddo sotto i ponti della Repubblica''.