La scelta di Bersani di mantenere all'Enel la proprietà della rete di trasmissione, è un regalo che vale oro per Wind, la società di Telecomunicazioni dell'EnelDichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
Roma, 10 novembre 1998 - "La scelta del Governo di rispedire al mittente la proposta dell'Authority sulla liberalizzazione del settore elettrico e la necessaria ristrutturazione dell'Enel, rappresenta un duro colpo alla possibilità effettiva di avere un mercato concorrenziale con pari opportunità per tutti. Ma non solo.
Ci chiediamo se il Governo non abbia agito guardando con un occhio i vantaggi diretti per Enel contro gli altri concorrenti nel settore energetico, ma con l'altro i destini di Wind, la società dell'Enel che opererà nel settore della telefonia, sia mobile che fissa, e anche, così si dice, in quello della TV digitale. E' chiaro infatti che il vero asso nella manica di Wind sia - oltre alle grandi potenzialità finanziarie della casa madre - lo sfruttamento esclusivo e a costi fuori mercato delle infrastrutture a rete, ovviamente pagate dagli utenti nei decenni di monopolio.
Chiaro che se proprietà e gestione della rete Enel passassero a un soggetto indipendente, l'utilizzo delle infrastrutture a rete per i servizi legati alle telecomunicazioni sarebbe aperto a tutti i soggetti e, qualora si trattasse di scegliere tra più concorrenti si dovrebbe arrivare a una gara, aperta e trasparente.
Essendo Wind una società del Tesoro, appare ancor più evidente il conflitto di interessi in cui si trova il Governo nelle decisioni sull'Enel e ancor più scorretto il rifiuto della proposta dell'Autorità indipendente guidata da Pippo Ranci."