Roma, 25 novembre 1998
Il Sen. Pietro Milio ha presentato oggi un'interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Interno per sapere quali provvedimenti intendano prendere in relazione a quanto accaduto il giorno 23 novembre ad un militante radicale di nazionalità belga, Alexandre de Perlinghi.
Il 23 novembre infatti nella hall dell'Hotel Excelsior, a Roma, il militante del Partito Radicale, Alexandre de Perlinghi, è stato aggredito dalle guardie del corpo del Presidente della Repubblica Democratica del Congo, Laurent-Désiré Kabila, al quale aveva gridato in francese "Assassino! Assassino! Il tuo posto è davanti a un tribunale" . Durante l'aggressione da parte delle guardie del corpo del Presidente Kabila, la polizia italiana non è minimamente intervenuta ma ha anzi fermato per 40 minuti Alexandre de Perlinghi mentre i suoi aggressori non hanno subito il benchè minimo controllo.
" E molto grave che le uniche voci dissonanti dal coro degli entusiasti per l'arrivo di Kabila vengano messe a tacere in questo modo", ha dichiarato il Senatore. "Il comportamento delle nostre forze dell'ordine in fondo rispecchia la posizione del Governo che, dopo Ocalan, continua ad attribuire grandi onori a coloro sul cui capo gravano sospetti di gravi crimini. Kabila è sospettato di aver ordinato massacri di proporzioni inimmaginabili. Fermo restando per l'Italia il diritto di cercare di proporre mediazioni per fermare la guerra nella Repubblica Democratica del Congo, occorre evitare qualsiasi forma di "diplomatica assoluzione" dei gravi crimini di cui il dittatore del Congo si è macchiato come sembrano invece voler fare il nostro Presidente della Repubblica e Sottosegretari con il benestare del Papa."