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Partito Radicale Rinascimento - 30 novembre 1998
OCALAN/ I CENTO FIORI DEL GOVERNO D'ALEMA

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, parlamentare europeo:

Bruxelles, 30 novembre 1998 - "Di una cosa almeno, nella vicenda Ocalan, non potrà essere accusato il governo e la maggioranza: la mancanza di indipendenza, di pluralismo, di inventiva politico-giudiziaria.

Non passa giorno senza che esponenti del governo e della maggioranza si esprimano con rara creatività sulla soluzione sempre più appropriata, sulla pista sempre più inesplorata, su argomenti di diritto internazionale sempre più disparati. A fronte, ad esempio, della univoca e monocorde posizione tedesca, quanto genio, quanta geometrica potenza nel declinare le posizioni più immaginifiche, al confine tra sogno e realtà, spesso peraltro in totale contraddizione reciproca!

Come non restare affascinati dal lavorio e dalla tenacia della diplomazia, di questo andare ora a Bonn, ora a Mosca, con proposte via via sempre diverse, e sempre in genere per sentirsi dire no, grazie?

Come si conciliano le posizioni in favore dell'asilo politico, espresse tra gli altri dal senatore Cossiga, con quelle per l'"espulsione subito" enunciate dal non meno udierrino ministro Scognamiglio? Derivano forse dalla lettura di difformi rapporti del Sismi, o tendono anche per Ocalan, a sottolineare l'ecumenismo e la centralità della nuova formazione?

E sulla generosa quanto fantasiosa idea di un tribunale internazionale, per il quale pare addirittura che sia in corso una missione a Strasburgo, a chi prestare ascolto? A chi ne vorrebbe fare un nuovo tribunale ad hoc delle Nazioni Unite - a questo punto però sul caso curdo in generale, sicché domani un Bossi potrebbe reclamarlo... sulla Padania, a chi pensa di materializzarlo da Convenzioni europee che dicono esattamente il contrario, o a chi infine opina che si possa convincere l'Olanda, con l'accordo della Turchia, a convocarlo lei, non si sa bene perché e in base a quali regole, visto che se c'è un principio chiave dell'ordinamento giuridico è quello che "nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge" che implica, pur nei necessari adattamenti internazionali, la messa al bando di giurisdizioni speciali laddove esistono meccanismi per la competenza delle giurisdizioni ordinarie?

La Convenzione europea sul terrorismo, che lo si voglia a no, non prevede l'istituzione di tribunali speciali ed anche la possibilità di trasferimento in altro stato di un procedimento penale si riferisce a tribunali di "un altro stato", non ad istanze ad personam. E questo solo quando vi sono motivi obiettivi che rendono delicato celebrare il processo dove è stato arrestato l'imputato, cosa che mi sembra difficile invocare per l'Italia.

In realtà, la Convenzione prevede soprattutto che se non intende estradare Ocalan, questi debba venir giudicato nel paese che lo ha in custodia.

Cioè il nostro."

 
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