Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
Roma, 1 dicembre 1998 - "La legge sugli affitti in votazione alla camera dei deputati rappresenta il trionfo dell'Italia corporativa e anti-mercato. La libera contrattazione tra proprietari e inquilini viene ridotta a fastidiosa eccezione, penalizzata sul piano fiscale e ingabbiata in una durata minima obbligatoria di otto anni, un vincolo assurdo che nega in radice la libertà contrattuale.
Il resto della legge è il trionfo della visione corporativa e sindacatocratica dello Stato, con l'invenzione del Contratto Collettivo Nazionale tra i sindacati dei proprietari e quelli degli inquilini (ovviamente abilitati solo se "maggiormente rappresentativi") per stabilire il valore degli affitti.
Il fatto che la legge preveda agevolazioni e detrazioni fiscali solamente per proprietari e affittuari che si sottopongano alla potestà delle corporazioni, comporta una penalizzazione per il libero mercato e le libere scelte degli operatori di cui sarà bene indagare la legittimità costituzionale.
Dopo quasi trent'anni di dirigismo che con l'equo canone ha distrutto il mercato delle locazioni e fatto crescere un gigantesco mercato nero - l'unico per altro in grado di soddisfare le esigenze di milioni di inquilini - la maggioranza parlamentare intende ottusamente proseguire sulla medesima via, con modifiche solo di facciata. Non scommettere sulla flessibilità e l'adattabilità del libero mercato con poche e chiare regole, produrrà i medesimi effetti: cronica carenza di affitti "regolari" e mercato nero."