Roma, 5 dicembre 1998 - Lunedì 14 dicembre si terrà dinanzi alla prima sezione civile del Tribunale di Roma la prima udienza relativa alla denuncia per concorrenza sleale presentata da Radio Radicale nei confronti della RAI.
La rete parlamentare della RAI, come segnalato da più parti politiche con specifiche interrogazioni, come denunciato dello stesso Presidente della Commissione di Vigilanza Francesco Storace, nonostante l'impegno del Ministro delle Comunicazioni nel senso di invitare l'emittente pubblica al dovuto rispetto delle norme di limitazione istituzionale del palinsesto, ha operato in violazione di legge realizzando in tal modo concorrenza sleale nei confronti di Radio Radicale.
La legge Mammì, mai nel seguito modificata, impone alla RAI di effettuare trasmissioni "esclusivamente dedicate" ai lavori parlamentari, la RAI invece ha creato un palinsesto fatto di notiziari, di rassegne stampa, di cronache e dibattiti giornalistici, che nulla hanno a che vedere con quanto la legge stabilisce.
L'allora ministro Maccanico aveva tentato di chiudere la vicenda replicando alle proteste con il testo di una lettera dei presidenti delle Camere alla RAI. La lettera però ovviamente non autorizzava la RAI a violare la legge, né poteva essere interpretata come modifica alla legge stessa.
L'editore di Radio Radicale ha pertanto deciso di riproporre la questione di fronte al Tribunale di Roma, che dovrà pronunciarsi in via cautelare e d'urgenza sulla vicenda.