Dichiarazione di Rita Bernardini, Lista Pannella:

Roma, 8 dicembre 1998 - "Zero assoluto da parte di tutti i mezzi di informazione sul processo che si è tenuto ieri a Livorno in merito all'azione di disobbedienza civile messa in atto dalla Lista Pannella l'8 aprile del 1996 per contestare l'obbligatorietà dell'iscrizione all'albo dei giornalisti per poter dirigere un giornale.

Eppure la questione di costituzionalità sollevata nel corso del processo ad Alessandra Impallazzo e Davide Bedarida non dovrebbe essere così "non notiziabile" se il Pretore ha ritenuto di doverci pensare su ancora un po' di tempo prima di prendere una decisione.

L'avvocato Flavia Urciuoli, dello Studio Caiazza, nel corso dell'udienza di ieri ha sollevato eccezione di legittimità costituzionale del combinato disposto degli articoli 663 bis c.p., 5 della legge 47 del 1948 (obbligo di registrazione) e 47 della legge 63 del 1969 (obbligo di iscrizione all'albo quale requisito per la registrazione) in riferimento agli articoli 3 e 21 della Costituzione. D'altra parte, l'ultima sentenza della Consulta in materia risale a 27 anni fa e la stessa Corte, dichiarando ammissibile il nostro referendum del 1997, ha sostenuto che l'eventuale abrogazione della normativa non sarebbe in contrasto con alcun principio costituzionale.

E allora perché, unici in Europa, dobbiamo avere l'"Ordine" dei giornalisti? Perché - come recita l'art. 21 della Costituzione - non deve essere "garantito a tutti i cittadini di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"? Il perché, ne sono convinta, sta tutto nei dati pubblicati oggi da Milano Finanza (0,0% alla Lista Pannella in un mese su TG1, TG3, TG4, Studio Aperto, Telemontecarlo) e nella censura totale da parte di tutti i mezzi di informazione nazionali del processo tenutosi ieri a Livorno."