Roma, 2 gennaio 1998
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"La soddisfazione plateale e commossa per la firma del "patto sociale" espressa da Oscar Luigi Scalfaro, è uno dei tanti fuor d'opera che hanno contraddistinto anche la sua ultima recita di fine anno.
La sigla di quel "patto" rappresenta una clamorosa e pericolosa rivincita dell'Italia corporativa, dirigista e statalista contro le residue speranze liberali. Attraverso questo accordo-bidone glorificato da organi di informazione asserviti, le oligarchie del sindacato, della Confindustria, delle categorie e dei partiti di Governo, tentano innanzitutto di difendere reciprocamente le proprie posizioni di potere e privilegio, condannando il paese e la sua economia alla chiusura difensiva e al rifiuto o al rinvio di quelle riforme radicali, liberiste e di mercato (a partire dalla flessibilità di quello del lavoro) che rappresentano l'unica alternativa al declino italiano.
Lo Scalfaro grande difensore del Parlamento, non ha nulla da obiettare al fatto che a Camera e Senato, di fronte a questa presunta svolta storica nella politica economica e fiscale italiana, sia riservato il ruolo di mera ratifica degli accordi siglati tra le corporazioni e garantiti dal Governo?
Non solo, la soddisfazione del Presidente della Repubblica si ritorcerà contro di lui e contro la classe politica: basteranno pochi mesi per accorgersi che il "patto sociale" avrà rafforzato il potere delle burocrazie che guidano le corporazioni sindacali, avrà protratto i privilegi di pensionandi e di alcune categorie di occupati senza per nulla creare le condizioni di una ripresa dell'economia e dell'occupazione.
Tutti gli esclusi di oggi, a partire dai disoccupati e dai più giovani, hanno un comune nemico: quell'economia chiusa e corporativa di cui Scalfaro ha celebrato l'ennesima vittoria su quella liberale e di mercato."