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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 12 gennaio 1999
PATTO SOCIALE: MANIFESTAZIONE LISTA PANNELLA AL SENATO
15 SENATORI DI AN E FI SI ALTERNANO SUL PALCO.

LA MANIFESTAZIONE E ANCORA IN CORSO

Roma, 12 gennaio 1999

Alla manifestazione della Lista Pannella (sono presenti Rita Bernardini, Benedetto Della Vedova, Paolo Vigevano, Sergio Stanzani) contro il patto sociale, in corso dalle ore 15.00 dinanzi al Senato - dove alle 16.30 interverrà il Presidente del Consiglio - dove stanno partecipando numerosi parlamentari di Forza Italia e Alleanza Nazionale, tra i quali Franco Asciutti (FI), Antonio Azzolini (FI), Massimo Baldini (FI), Franco Bevilacqua (AN), Jas Gawronski (AN), Mario Greco (FI), Pietro Milio (Lista Pannella), Saverio Porcani (Misto), Francesca Scopelliti (FI), Giulio Terracini (AN), Marco Toniolli (FI), Giuseppe Vegas ((FI).

E presente Forza Italia Giovani.

La manifestazione proseguirà nel corso del pomeriggio.

Quello che segue è il testo del documento diffuso dalla Lista alla manifestazione:

Il "patto sociale" sottoscritto il 22 dicembre dal Governo e da 32 associazioni sindacali e di categoria si pone, come ha sottolineato il Presidente emerito della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello, "al di fuori della legalità repubblicana". Il Governo non si limita a fare "da garante" di un accordo tra privati, ma sottoscrive formalmente precisi e vincolanti impegni con soggetti privati privi di rappresentatività, se non di quella di specifici e ben individuabili interessi costituiti. Alle camere resta la semplice ratifica di decisioni assunte altrove - dal momento che il Governo si impegna, per iscritto, a "promuovere e sostenere nelle sedi parlamentari" gli accordi assunti nell'ambito della concertazione e a "trasporre nella legge finanziaria" alcune misure concordate -: un modo per distruggere la funzione delle istituzioni e umiliare il Parlamento. Tutto questo si aggrava con il fatto che le decisioni assunte incidono sul bilancio pubblico, anche con l'impegno ad intervenire "emendando opportunamen

te il collegato alla finanziaria". Gli impegni assunti con le corporazioni, saranno vincolanti anche per i Governi che nasceranno da maggioranza elettorali diverse ed opposte a quella attuale?

Per questa via, la democrazia liberale viene cancellata a favore della "democrazia concertativa", meglio: neo-corporativa. Ad alcuni cittadini viene concesso una doppia rappresentanza, una doppia modalità per incidere sulle scelte di Governo e sul destino del denaro pubblico: una sorta di "doppio voto".

Nel tentativo del Governo di trovare legittimazione sul piano degli interessi costituiti, anziché su quello politico elettorale, sono state fatte concessioni per migliaia di miliardi alle imprese - scaricando gli oneri sulla fiscalità generale - e si è garantito ai sindacati la perpetuazione dell'attuale assetto contrattuale, la rinuncia agli interventi di flessibilizzazione del mercato del lavoro e a quelli sul fronte previdenziale. In questo modo sull'altare di un patto corporativo e di potere, si sacrificano gli interessi vitali dell'economia italiana che solo grazie ad una radicale riforma liberale e liberista potrà arrestare il suo declino, competere nell'Europa della moneta unica e creare nuove e solide opportunità di lavoro.

Giovani, disoccupati, precari, lavoratori delle professioni vecchie e nuove, lavoratori e imprenditori liberi e non iscritti ad alcun sindacato, cittadini che ingenuamente ancora credono nelle elezioni e nel Parlamento vengono fatti fuori da un manipolo di 32 oligarchi interessati al proprio potere personale e di categoria e da un Governo disposto a tutto pur di avere nell'immediato un po' di benevolenza e di buona stampa.

 
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