Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 14 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 4 marzo 1999
LOTTARE E' QUASI IMPOSSIBILE, MA DOBBIAMO TENTARE

Di Marco Pannella, da "L'Opinione" del 4 marzo 1999 - pagina 1

Dapprima il fatto. Ieri mattina "La Stampa" dedicava la sua seconda pagina ad un sondaggio, anche preelettorale, dell'Explorer. Invano si sarebbe cercato un qualche risultato sulla "Lista Pannella" o altre sigle riconducibili all'area radicale. Interpellato, "Explorer" sostiene che, su mille sondati, solo uno, per le Europee, abbia dichiarato "Partito Radicale" (e non: Lista Pannella) e solo quattro, per le politiche "Lista Pannella". Quindi, comprensibilmente, la "Lista Pannella" si sarebbe trovata a confluire nella voce: "altri". Tutto chiaro, dunque? Vediamo. Da oltre un anno tutti i sondaggi di tutte le varie agenzie demoscopiche hanno registrato almeno dieci risposte su mille a favore della "Lista Pannella ". L'ultimo sondaggio della SWG, per l'"Espresso", ci aveva dato il 2 %, cioè il consenso di venti persone su mille.

In queste ultime settimane non vi è stata, sui media italiani, alcuna nostra presenza negativa o positiva che sia. Semmai l'andamento delle riforme mancate, dell'economia, della giustizia, delle risse partitocratiche, fra nuovi ragli e vecchi belati, con un paese che sta divenendo l'ultimo dell'Europa e, per ora, il primo dell'altra sponda mediterranea, continuano a suffragare analisi, previsioni, obiettivi e alterità del movimento radicale e cui si risponde con la violenza dell'ostracismo (nei risultati di netto e indubbio stampo fascista, comunista, clericale e, rispetto alle nostre leggi, di stampo letteralmente e sul piano tecnico-giuridico CRIMINALE). Nulla, dunque, che possa in qualche modo giustificare il crollo del 90% dell'elettorato della Lista Pannnella, con la conseguente sua scomparsa come forza politico-elettorale italiana dalla pagina La Stampa-Explorer.

Nulla.

Staremo quindi a vedere i prossimi sondaggi. Sta di fatto che v'è un nocciolo durissimo di elettorato che continua a farci fiducia, più o meno nella misura in cui lo fa a UDR, Comunisti italiani, diniani, tutti carichi di ministri e di sottopotere, ogni giorno campeggianti nelle prime pagine della stampa di regime, malgrado il "genocidio culturale dei radicali" documentato e denunciato dal Presidente della Commissione di Vigilanza Francesco Storace. Storace non ha esagerato. Le enciclopedie sovietizzate ci tolgono dalle loro pagine, o come il Larousse ci dedicano righe cariche di disinformazione. Da anni siamo esclusi totalmente da tutti i contenitori politici della RAI-TV: presenza zero. L'ostracismo si estende da noi a tutti i nostri temi, anche su quelli che lo scorso anno furono votati da dieci milioni di italiani.

In queste condizioni lottare è arduo, pressochè impossibile.

Non vi sono regole che tengano. Una giurisdizione fellona, traditrice, sovversiva, letteralmente venduta al potere, del quale è divenuta pilastro, vigila anche qui a tutela di crimini e criminali, ricevendone in premio anche condizioni di carriera e di remunerazione, di protezione senza confronti in altri paesi. Occorre prendere coscienza del fatto che i giudici padroni dell'ordine giudiziario stanno ostruendo ogni percorso di amministrazione pubblica della giustizia, ogni realtà che sappia di Stato di diritto in Italia. Occorre abbatterne il potere, sbarazzarci di loro.

Sarà difficile, ma se non si tenta neppure di cominciare la violenza - che noi sappiamo essere, oltre che molto spesso assassina, anche suicida - resterà l'unica arma agibile in difesa della libertà e del diritto. Io non sarò presente all'Assemblea dell'area radicale che si apre all'Ergife venerdì pomeriggio, anche se sta preannunciandosi come la più numerosa della storia di questi decenni radicali.

Mi sembra, infatti, che perfino questo movimento, assolutamente il solo che stia al regime di oggi come gli Ernesto Rossi, i Salvemini, gli Sturzo lo furono rispetto al regime di allora, non sia oggi difensore adeguato dei propri imperscrittibili e negati diritti; e, a fortiori, di quelli degli altri, di tutti.

Sarò - beneaugurante - in attento ascolto di questi lavori. Per poi decidere se e quando rientrare nel campo della lotta politica organizzata, comunque radicalmente distinto e lontano dalla polvere e dal fango "liberali" di oggi, da D'Alema a Prodi, e dai loro attuali "collabò", o oppositori che dir si voglia.

PAGE 1

PAGE 1

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail