La minaccia dell'uso dei poteri speciali da parte del Governo inquina e rende poco trasparente la maxi operazione finanziaria Olivetti/Telecom.Roma, 11 marzo 1999
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella:
"Le parole del Ministro Cardinale "non c'è alcuna intenzione a rinunciare alla "golden share"", rappresentano una sfida prepotente alla Commissione Europea, che ha aperto una procedura di infrazione proprio contro la riserva di poteri per il Governo italiano prevista nello statuto di Telecom.
Da settimane il Governo ha preannunciato un provvedimento di legge per abolire la golden share, come avevano chiesto dieci milioni di italiani nel referendum da noi promosso nel 1997, e rientrare nella legalità dei trattati comunitari: che fine ha fatto?
C'è di più, però, in questo frangente: le parole del ministro suonano come un pesante avvertimento agli operatori economici e finanziari a non muoversi senza una previa autorizzazione del Governo. Massimo D'Alema e il ministro Ciampi smentiscano l'intenzione di utilizzare la golden share. Altrimenti dicano chiaramente e subito a quali operazioni intendano opporsi e quali intendano assecondare, evitando che la minaccia della golden share inquini e renda poco trasparente lo svolgersi dell'operazione finanziaria più importante della storia del capitalismo italiano, destinata a coinvolgere milioni di risparmiatori.
Se il Governo ha deciso di giocare anziché fare l'arbitro, giochi a carte scoperte, altrimenti dovremo desumere che il suo sarà il gioco del baro."