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Partito Radicale Rinascimento - 13 marzo 1999
IL SEGUENTE INTERVENTO DI MARCO PANNELLA SARA' PUBBLICATO DOMANI, DOMENICA 14 MARZO, DA "IL GIORNALE" DI CERVI E BELPIETRO (CITARE LA FONTE).
Roma, 13 marzo 1999

("L'URAGANO" BONINO CONFERMATO DA DATAMEDIA. LA POSIZIONE DI MANCONI CONTRO LA BONINO RICORDA QUELLA DI CHEVENEMENT CONTRO COHN BENDIT COLPEVOLI D'ESSER E PROCLAMARSI "LIBERALI E LIBERTARI")

Dunque, secondo Datamedia, il 35% degli italiani vuole Bonino al Quirinale, contro il 13,7 che è per Scalfaro, l'11,7 per Violante e il 5,4 per Mancino.

Chi mostra di meravigliarsi di questo "uragano" Bonino mostra anche una ben strana opinione degli italiani. Emma Bonino rappresenta, con la sua vita e la sua militanza politica e civile, quel 90% di italiani che da anni e anni sono contro il finanziamento pubblico dei partiti; quell'80% di italiani che, secondo un sondaggio di due mesi fa, voterebbe su divorzio e aborto come e con lei; quell'80% di votanti che plebiscitò il referendum radicale per estendere la responsabilità civile dei giudici; quel 70-80% di votanti che lo scorso anno votò sì nei sei referendum radicali (non sequestrati, come altri 14, dalla Corte Costituzionale) su caccia, golden share, ordine dei giornalisti, obiezione di coscienza, "carriere automatiche" ed incarichi extragiudiziari dei magistrati.

Emma Bonino rappresenta, ancora, quell'enorme maggioranza che, secondo tutti i sondaggi, continua a preferire il presidenzialismo e il bipartitismo "americani", posizione che è propria del solo movimento radicale, mentre è osteggiata dagli altri 39 partiti riuniti. Potrei continuare a lungo, elencando i risultati ottenuti su referendum relativi ai sindacati, ai diritti civili, alla difesa liberale del mercato.

A Bruxelles, l'opera della Commissaria è, secondo tutti, ottima. Da quattro anni, l'immagine italiana in Europa (e oltre) ne trae inconsueta forza. Entrando nel Palazzo non è cambiata, ma ha anzi rafforzato, anche in Italia, la sua militanza radicale per uno Stato di diritto, per i diritti umani, civili e politici, per una radicale Riforma istituzionale e una alternativa di regime, dando così prova di eccezionale onestà (oltre che creatività) intellettuale e politica.

Nessuno può lodarla o accusarla di essere o di essere stata una "marginale" dell'uno o dell'altro Polo. L'invito fattole dal Presidente D'Alema a far parte del Governo italiano, nemmeno sei mesi fa, lo dimostra. Non vi è che l'ottimo neo-partitocrate Manconi che può accusarla di "far parte dello schieramento avversario", e dichiarare per questo di preferirle un grande "commis d'etat", dalla indubbia privata onestà, da sempre leale servitore di questo stato, e culturalmente del tutto omogeneo al regime ed al potere. Questa posizione un po' ultra del leader del partito verde ricorda quella assunta dal ministro della sinistra nazionale e socialista Chevenement contro Daniel Cohn Bendit, colpevole di essere e di professarsi "liberale e libertario", come Emma Bonino.

Ogni volta che gli elettori italiani hanno potuto scegliere, per oltre un quarto di secolo, su grandi temi di civiltà e di democrazia, fra le posizioni radicali e quelle di tradizione clerico-fascista, hanno mostrato di essere ben più europei e liberali della classe dirigente, dove le sintonie partitocratiche catto-comuniste, corporativiste, vetero-clericali e paleo-fasciste hanno dimostrato (e lo si vuole dimenticare) tutta la loro forza conservatrice e anche reazionaria e tutto il loro isolamento dalle loro stesse basi elettorali. Come, oggi, si conferma per il senatore Pedrizzi così isolato dal "popolo" di centro-destra, in particolare di quell'Alleanza Nazionale della quale continua inspiegabilmente ad essere il rappresentante ufficiale per un settore importante della vita politica, culturale e sociale italiana.

 
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