Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Lista Pannella
Roma, 5 maggio 1999
"Il voto sul decreto legislativo in materia di Fondazioni bancarie costituisce un dilemma di difficile soluzione in cui la maggioranza si è ottusamente cacciata: da una parte il rispetto della lettera della legge delega - generosissimo con le Fondazioni - e dall'altra un testo governativo più ragionevole ma evidentemente 'eccessivo' rispetto alla delega parlamentare.
Quale che sia la soluzione finale, la scontro all'ultimo sangue sulle Fondazioni testimonia il ritorno prepotente degli uomini e delle logiche partitocratiche, lottizzatrici e spartitorie. I partiti italiani non si rassegnano al mercato e all'espulsione della politica dalla gestione diretta dell'economia e cercano - con qualche successo come nel caso della Banca Intesa, di Unicredit e San Paolo-Imi - alla nomina di propri proconsoli nella stanza dei bottoni della finanza.
Di fronte a questa spinta conservatrice e statalista, risulta evidente che anche qualora i proventi degli 80.000 miliardi di patrimonio delle Fondazioni venissero impiegati nel settore finto no-profit italiano, la capacità di corruzione clientelare dell'economia e della società ad opera delle fondazioni partitocratiche resta un pericolo da scongiurare. In modo ben più radicale che attraverso la costituzione dell'ennesima Autorità di 'garanzia' ".