Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba deputato europeo radicale, candidato della Lista Emma Bonino
Roma, 16 maggio 1999
"E' mai possibile che un grande paese come l'Italia, 'socio' fondatore della Comunità europea, membro dal 68, quinta o sesta potenza mondiale, sia sistematicamente a Bruxelles sul banco degli imputati, sia di fatto la maglia nera d'Europa?
Purtroppo non solo è possibile, ma è proprio così.
L'ultimo disastro annunciato è il 'no' dell'Unione Europea ai contratti di formazione all'italiana dal '95 ad oggi. Dopo un anno di inchieste la Commissione Europea trascina l'Italia davanti alla Corte di Giustizia su oltre un milione di contratti sovvenzionati dallo Stato per distorsione del regime della concorrenza.
Sono in ballo 4.000 miliardi che rischiano di dover essere rimborsati dalle imprese e dai soggetti interessati.
E, si badi bene, è la stessa legge italiana di recepimento della normativa comunitaria che è in causa, non una sua eventuale incorretta applicazione.
Poiché le normative CEE non cadono dal cielo, ma sono decise anche dai rappresentanti italiani, abbiamo fatto, insomma, il gioco delle tre carte, ingannando da un lato l'UE con informazioni false sull'applicazione delle leggi in Italia e dall'altro gli operatori che, in buona fede, hanno assunto disoccupati al di là di quanto prevedevano le norme europee.
E ora chi paga i danni, ministro Bassolino?"