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Partito Radicale Rinascimento - 31 maggio 1999
EUROPEE: LISTA BONINO "BERLUSCONI GUIDA NUOVO CONSOCIATIVISMO.
E sul referendum attacco illiberale.

Dichiarazione di Marco Cappato, coordinatore dei radicali, candidato della Lista Bonino alle elezioni europee:

Roma, 31 maggio 1999

"Sembra incomprensibile: ora Silvio Berlusconi, con la sua intervista di ieri ad un quotidiano romano, ha scelto di condurre l'offensiva illiberale contro l'istituto referendario. Raggiunge così - ma perché? - Bossi, Cossutta, Marini, i conservatori e i restauratori partitocratici di tutte le risme. La sua contrarietà all'abolizione del quorum e la proposta di elevare il numero delle firme a un milione rappresentano elementi di una strategia purtroppo ormai chiara: Forza Italia e Berlusconi - e ci auguriamo non tutto il Polo che pure in questo leader ancora si riconosce - intendono raccogliere tutta intera la parte peggiore della tradizione democristiana e missina per offrirle una rivincita dopo le cocenti sconfitte che infliggemmo con divorzio e aborto.

La vittoria di una forza che assume sempre più i connotati di un 'partito illiberale di massa' cattoclericale - mentre nel 1994 si presentò come 'partito liberale di massa' - pregiudica la possibilità di continuare, pur tra mille difficoltà, a mutare l'immagine del paese anche con il ricorso allo strumento referendario: dando, cioè, direttamente la parola ai cittadini. Berlusconi evidentemente confida in inciuci di Palazzo con i suoi avversari di comodo rispetto alla volontà degli elettori.

L'idea, poi, espressa oggi su "La Stampa" che il voto del 13 giugno debba essere diviso equamente tra liste che si riconoscono nel PPE e liste socialiste conferma la nostra convinzione che il bipolarismo berlusconiano sia volto a ricostruire i peggiori assetti consociativi degli "anni d'oro" dell'unità nazionale tra comunisti e democristiani.

La Lista Bonino - come milioni di italiani e di europei - non si riconosce in queste due famiglie ma rappresenta la più credibile alternativa liberale, liberista e libertaria alle posizioni stataliste e cattolico-clericali che fino ad oggi hanno trionfato in Europa, condannandola alla marginalità politica e al declino economico."

 
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