Roma, 7 giugno 1999
La "Conferenza dei Servizi", convocata oggi alle ore 16.00 dall'Ufficio di Gabinetto del Comune di Roma, per rilasciare il permesso di occupazione di suolo pubblico per il Comizio conclusivo della campagna elettorale Europea della Lista Bonino, si è conclusa senza il "nulla osta" del Comune per l'assenza di molti fra i 21 Enti, Dipartimenti e Uffici che la compongono e, in particolare, per l'assenza della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici, chiamata ad esprimere un parere vincolante.
A quattro giorni dalla prevista tenuta del Comizio di Emma Bonino e Marco Pannella a Campo de' Fiori, la Lista Bonino - che aveva presentato la sua domanda il 26 maggio, cioè 12 giorni fa - non è più in condizione di confermare il comizio non essendo ancora stata messa in grado di poter scrivere su manifesti e volantini il luogo certo della sua tenuta.
La Lista Bonino, attraverso la sua rappresentante Rita Bernardini, ha duramente contestato le procedure comunali definendole "assolutamente incompatibili con i tempi e le modalità di svolgimento di una campagna elettorale". "Qui si calpestano - ha detto - i diritti fondamentali dei cittadini: le leggi, infatti, prevedono procedure abbreviatissime per le manifestazioni delle campagne elettorali, tanto che è sospeso anche il termine di 72 ore previsto dalla legge per notificare alla Questura la tenuta di un comizio.
La burocratica inefficienza del Comune di Roma - sotto gli occhi di tutti in questi giorni con l'immondezzaio delle affissioni abusive - ci costringe oggi ad annullare il Comizio di Chiusura e a denunciare alla Magistratura i responsabili di queste procedure, in primo luogo il Sindaco e la Presidente del Consiglio Comunale, che attentano ai diritti politici dei cittadini romani.