Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, eletto al Parlamento europeo della Lista Bonino:
Roma, 24 giugno 1999
"Il netto rifiuto opposto dal sindacato ad ogni ipotesi di riforma previdenziale rappresenta un attacco diretto agli interessi delle nuove generazioni. Cofferati, D'Antoni e Larizza sono i primi a sapere che l'attuale assetto della spesa previdenziale determina per i giovani lavoratori oneri contributivi elevatissimi a fronte dei quali verranno erogate pensioni pari alla metà di quelle attuali. Non solo, il carico contributivo determinato dalla enorme spesa previdenziale ostacola l'assunzione dei giovani disoccupati e li spinge verso il lavoro nero.
Il sindacato fa il suo mestiere, difende gli interessi dei suoi iscritti/contribuenti, che sono o pensionati (il 50%) o pensionandi delle grandi imprese e del pubblico impiego. Spetterebbe al Governo e alle forze politiche respingere al mittente il ricatto corporativo di CGIL, CISL e UIL e operare una riforma strutturale della previdenza - avviandone una almeno parziale privatizzazione - che serva a ridurre la spesa pubblica, alleggerire il carico contributivo sul lavoro e attutire il conflitto di interessi tra generazioni che si fa sempre più evidente.
Il timore è di vedere, invece, le timide proposte di riforma avanzate dal Governo cancellate dalla scomposta crociata sindacale che si annuncia. Anche per questo, chiediamo alle forze politiche e ai cittadini, i giovani in particolare, di sottoscrivere i referendum radicali per la libertà di lavoro e di impresa e, in particolare, quello che chiede di elevare da subito i requisiti minimi per pensione a 57 anni di età o 40 anni di contributi. Il paese è sicuramente più pronto alle riforme che non i 'concertatori'".