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Partito Radicale Rinascimento - 25 giugno 1999
BONINO A D'ALEMA
COME QUANDO LE SI OFFRI' DI DIVENIRE MINISTRO DEL SUO GOVERNO, ANCHE OGGI DINANZI ALL'AUTOREVOLISSIMO INCARICO ONU PER IL KOSSOVO, LO RINGRAZIA E DICE: NO.

POICHE', COME ALLORA, RITIENE SUO DOVERE CONTINUARE AD ASSICURARE IL SUO LAVORO ALLA COMMISSIONE EUROPEA, COME DA OGNI PARTE ANCHE IN EUROPA LE SI CHIEDE E MILIONI DI ITALIANI LA HANNO ESPLICITAMENTE INVITATA A FARE CON IL LORO VOTO O CON UN GENERALE CONSENSO DI OPINIONE. AUGURANDOSI, QUINDI, CHE CIO' LE VERRA' RICHIESTO, E NON IMPEDITO.

Dichiarazione di Emma Bonino a Radio Radicale:

Roma, 25 giugno 1999

"Per quanto riguarda gli incarichi internazionali per i quali sarei "in corsa", come si sa i ministri degli esteri della Unione europea hanno indicato lunedì scorso i nomi dell'inglese Paddy Ashdown, del francese Bernard Kouchner ed il mio per l'incarico di rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu in Kosovo.

Sono molto onorata per questa indicazione, per il mio impegno non solo degli ultimi mesi per alleviare le sofferenze dei rifugiati ma anche per il decennale impegno mio e del Partito Radicale nel denunciare il "rischio Kosovo". E sono onorata che questa indicazione sia stata formalizzata dal Governo italiano, e abbia ricevuto la fiducia dei governi degli altri paesi europei, a cominciare dalla presidenza tedesca.

Detto questo, avendo preso atto in particolare della candidatura - emersa nelle ultime ore - di un autorevole esponente del Governo francese, oltre che di un amico personale, ho ieri comunicato al Presidente D'Alema la mia rinuncia a concorrere per questa autorevolissimo incarico istituzionale.

Così come ho fatto quando lo stesso Presidente D'Alema mi offrì di entrare a far parte del suo Governo, penso di poter meglio rispondere alle aspettative di tanti italiani - oltre che alle mie personali - e agli interessi del paese proseguendo, se me lo verrà richiesto, l'impegno di Commissaria europea.

Tale mia decisione è maturata anche a seguito di una riflessione sul significato del voto del 13 giugno che, credo di poterlo dire, abbia espresso una forte richiesta perché io prosegua il mio impegno per la costruzione degli Stati Uniti d'Europa."

 
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