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Partito Radicale Rinascimento - 27 giugno 1999
PANNELLA: "PERCHÉ SBAGLIANO COLORO - ANCHE AMICI - CHE DICONO: EMMA BONINO E STATA ELETTA: FACCIA LA PARLAMENTARE, NON LA COMMISSARIA. E SBAGLIA ANCHE IL GOVERNO SE SFOGLIA LA MARGHERITA CHIEDENDOSI: BONINO O L'INCIUCIO, BONINO O L'INCIUCIO, BONINO O BERLUSCONI?"

Roma, 27 giugno 1999

"Poiché anche da parte di sicuri e prestigiosi amici si è in questi giorni venuto affermando: "Emma Bonino è stata eletta al Parlamento Europeo. Faccia quindi la parlamentare europea" è opportuno che venga ricordato il significato del voto richiesto e ottenuto dalla "Lista Emma Bonino" il 13 giugno.

Com'è ormai noto, la campagna elettorale radicale ha avuto per fondamento l'invio a 22 milioni di famiglie italiane, oltre che ad altri indirizzari, di stampati e lettere agli elettori, è serio e opportuno prendere in considerazione questo materiale politico ed elettorale.

In tutti i 44 milioni di "pezzi" inviati, con la massima evidenza, v'era la seguente frase: "Ora vogliono cacciare Emma Bonino dalla Commissione Europea, dall'Europa. Per gli stessi motivi per cui non l'hanno eletta alla Presidenza della Repubblica, e hanno detto "no" agli italiani che la volevano." Questo l'occhiello. Ora il titolo: "Una ragione in più per votala." Sommario: "Perché sia Emma e la sua politica a rappresentarci mentre hanno deciso di cacciarla da Bruxelles come da Roma. Ma questa volta votano gli italiani, non i partiti: per Emma Bonino e le sue liste al Parlamento Europeo."

Ciò precisato è forse necessario e opportuno che tutti ricordino (o finalmente sappiano) che il Parlamento Europeo ha approvato nel mese di gennaio una risoluzione con la quale si stabiliva che i futuri Commissari siano prescelti per la gran parte fra gli eletti al Parlamento Europeo; che fra di loro sia salvaguardato l'equilibrio donne-uomini; che i prescelti abbiano già esperienze nelle istituzioni europee. La presentazione alle elezioni del 13 giugno di chi - dunque - fosse candidata ad esser Commissaria; fosse donna; e avesse straordinaria esperienza istituzionale europea, era quindi obbligata.

Ma, in realtà, i suffragi popolari, uno straordinario curriculum, il suo esser donna (e non funzionaria di partito), le sue capacità, il suo impegno, tutto questo è quanto gioca miseramente contro di lei, unendo in un tentativo di "inciucio" di conservazione di potere il Presidente designato, il leader dell'opposizione di regime, mentre il Governo sfoglia la margherita chiedendosi: "Bonino o inciucio, Bonino o inciucio, Bonino o Berlusconi". Sbaglia? Sembrerebbe: elettori e base, la massima parte degli esponenti di "Forza Italia" sono con la ragionevolezza, sono per confermare la Bonino. Allora? Sul Governo, oltre che su Prodi, gravano preferenze di "poteri occulti"? O - figurarsi - i "veti" di Enrico Letta?

INTANTO CONTINUA LA ARROGANTE LINEA CENSORIA E IL MALCOSTUME GIORNALISTICO DI BORRELLI E DI SACCA. GLI UTENTI DELLA RAI-TV, PRIMA RETE E TG1, CONTINUANO A IGNORARE CHE ANTONIO DI PIETRO SI E PRONUNCIATO DUE VOLTE, IN POCHE ORE, PER LA BONINO. COME ANCHE FINI, DOPO OCCHETTO. E CHE DI PIETRO HA RIVOLTO UN APPELLO AGLI ITALIANI PER FIRMARE I 20 REFERENDUM RADICALI. SAPPIAMO CHE IL GIORNALISMO DI REGIME DI TG 1 NON E UNA "NOTIZIA". MA UN CUMULO DI REATI, SI. CONTINUATI E AGGRAVATI. CHELI, VECCHIONE DORMONO. PERFINO STORACE S'E DISTRATTO. FIN QUANDO?"

 
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