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Partito Radicale Rinascimento - 28 giugno 1999
PANNELLA: LETTA ENRICO E VISCO CONCORDANO CON I POTERI FORTI, MA - COME IL CAF ANNI FA - MANCANO DI RAGIONI FORTI. SE VOGLIONO REPLICARE LO SPETTACOLO CAF, CON LE AMENITA SU BONINO E MONTI, RECITANO BENISSIMO. GLI ITALIANI SANNO APPREZZARE, COME A BOLOGNA, PREFERENDO AGLI EREDI DEL CAF PERFINO L'INQUINAMENTO DELLE AUTOSTRADE O DEL MARE.

Roma, 28 giugno 1999

"Finalmente dopo l'apripista popolare Letta, vengono fuori con chiarezza coloro che non vogliono che Emma Bonino sia scelta e indicata dal Governo come Commissaria. Il Ministro Visco sostiene che si debba, invece, indicare a Prodi, che non aspetta altro, il nome di Mario Monti. A questo punto diviene finalmente più semplice, e oltre che doveroso anche fattibile, confrontarsi con la realtà e non con un fantasma.

Mario Monti ha assicurato una presenza ineccepibile nel settore che gli era stato affidato. Ma quel settore è assolutamente marginale, nell'economia generale delle funzioni e delle competenze della Commissione. Sicché non sono certo che l'apporto che Mario Monti può dare, così come lo ha dato prima di essere a Bruxelles, per molti versi (a cominciare dalla libertà che gli consentiva dalle colonne di "Il Corriere della sera" di essere una delle più alte e creative voci sulla situazione italiana e sulle sue necessità), può meglio assicurarlo al e dal Governo, o da importantissimi incarichi pubblici o privati che altrimenti andrebbero certamente a persone meno qualificate e affidabili di lui.

Il ruolo assicurato da Emma Bonino oltre ad essere anch'esso ineccepibile è stato invece di una evidente (fors'anche per certuni accecante) centralità, se è vero, come è vero, che è stata lodata, premiata, fors'anche mitizzata, come la migliore Commissaria, la migliore "governante d'Europa".

Inoltre Emma Bonino si è sottoposta al giudizio elettorale, secondo quanto chiaramente raccomandato dal Parlamento Europeo, con l'esito che forse sfugge a Letta e Visco, o - piuttosto - non hanno gradito. Né gli Agnelli, né i Letta Enrico, né i Visco mi hanno fin'ora convinto del contrario. Vi sono, certo, "poteri forti" che non è bene sottovalutare. Ma anche "ragioni forti" che non farebbe male avere con sé. Come Bologna e il ridursi a un massimo del 25% degli italiani il sostegno alla maggioranza di centro e di sinistra, dimostrano. Il CAF sembrava onnipotente. In assenza di potenti ragioni il suo potere fu liquefatto in pochi mesi. Se i Letta e i Visco vogliono fornirci una replica di quello spettacolo continuino così: sono già a metà dell'opera."

 
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