DPEF: DELLA VEDOVA " L'ABBRACCIO MORTALE DEI SINDACATI"
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, eletto al Parlamento europeo per la Lista Bonino:
"Il presidente del Consiglio Massimo D'Alema non ha saputo tenere fede alle promesse di riforma, della spesa sociale e non solo, che avevano inizialmente animato il dibattito sul Dpef. Ancora una volta gli italiani assistono ad un Governo che subisce i diktat, i niet, di un sindacato sempre meno rappresentativo ma sempre più potente. Ancora una volta l'interesse di milioni di giovani, milioni di disoccupati e milioni di piccoli imprenditori che chiedono libertà economica e riforme sta per essere sacrificato sull'altare della concertazione e del consenso ad ogni costo con le forze conservatrici del sindacato. Un sindacato sempre più proteso alla strenua difesa dei vecchi assetti del mercato del lavoro e della previdenza, che penalizzano l'occupazione e gonfiano la spesa pubblica.
Il rinvio di ogni intervento strutturale sulla spesa pubblica e di drastica liberalizzazione dei mercati (quello del lavoro in primis) è tanto più grave nel momento in cui prendono corpo i timori di un rialzo dei tassi che potrebbero incidere negativamente già sul bilancio pubblico del prossimo anno.
Non vorremmo che, all'insegna della logica "tanto peggio, tanto meglio", si stesse preparando per l'Italia un settembre '99 fotocopia di quello del '92, quando i ritardi accumulati obbligarono ad una finanziaria drammatica: quest'anno, però, non si potrà ricorrere alla svalutazione della lira.
L'incapacità di riformare mercato del lavoro e spesa pubblica forzando il blocco sindacale, impone responsabilmente alle forze politiche e sociali una risposta netta alla proposta riformatrice referendaria dei radicali, oggi illustrata nei contenuti e nei tempi in un annuncio sul Sole24Ore e su altri quotidiani".