Roma, 3 luglio 1999
DOMANI, DOMENICA, SU "REPUBBLICA" APPARIRA' UNA "LETTERA APERTA A GIORGIO FOSSA" SCRITTA DA EMMA BONINO E MARCO PANNELLA. ECCO, PER GENTILE CONCESSIONE DI "REPUBBLICA" (PREGHIERA DI CITARE LA FONTE), ALCUNI PASSI DELLA LETTERA.
Domani, domenica 4 luglio, su "Repubblica" (preghiera di citare la fonte) sarà pubblicata una "Lettera aperta a Giorgio Fossa" scritta da Emma Bonino e Marco Pannella. Il tema centrale dell'intervento dei due leaders radicali è quello dell'urgenza di leggi (parlamentari o referendarie) di radicale riforma dell'impresa e del lavoro, oggetto dei "referendum liberali e liberisti" che in questi giorni raccoglieranno i 12 milioni di firme autenticate o le mancheranno.
E' tempo di chiudere (positivamente, com'è necessario) "il dibattito fra noi cominciato quarant'anni fa - scrivono Bonino e Pannella - solennemente, in Televisione, fra Ernesto Rossi e il vostro Presidente Costa. Fra gli "amici del Mondo", allora, con i Pannunzio, i Piccardi, gli Arrigo Benedetti, gli Scalfari, i La Malfa e voi, gli Agnelli, i Pirelli, l'Edison e la Montecatini, l'Assolombarda e, al massimo, Malagodi o l'ex azionista Franco Mattei."
"Salvemini, Einaudi, Sturzo, possono - oggi, ma oggi - unirci." aggiungono.
Trattando della situazione politica, Bonino e Pannella affermano, tra l'altro: "Il nostro successo elettorale del 13 giugno, quelli di Guazzaloca, e anche di Destro, di Colli, sono forti segnali sociali di emersione del nuovo "terzo Stato", della sua immensa base, dei giovani, dei disoccupati, delle piccole e medie imprese, dei cittadini, rivolta contro il mostro statalista e - diciamolo - statale. Hanno molto poco da vedere con i demagoghi, i burocrati, i conservatori della sinistra tradizionale e con i demagoghi e gli avventuristi della destra trasformista."