PANNELLA: RISPOSTA AL "CORRIERE DELLA SERA"
BONINO, EFFETTIVA, FORTE, ATTUALE, ALTERNATIVA (LIBERALE, LIBERISTA, LIBERTARIA) A D'ALEMA, ALMENO QUANTO A BERLUSCONI.
Roma, 6 luglio 1999
"Ringrazio molto sinceramente il "Corriere della Sera" dell'attenzione con cui mi onora stamane, non essendo ormai da tempo abituato a riscuoterne dal giornale di Cesare Romiti. Ma gli devo anche delle scuse, perché - evidentemente - una mia dichiarazione a Radio Radicale ("rapidissimamente il vero confronto mi appare divenire quello fra Berlusconi e Bonino; non altri") poteva suscitare equivoci; com'è effettivamente accaduto.
Io non credo affatto che si disegni la possibilità (posto che ci interessi) di una candidatura di Bonino alternativa a quella di Berlusconi per la leadership del Polo. L'alternativa è fra la politica liberale, liberista, libertaria, federalista, riformatrice incarnata da Emma Bonino e dal movimento radicale italiano da una parte e dall'altra quella che unisce dialetticamente Berlusconi e D'Alema, nei rispettivi ruoli. Come il vecchio PCI e la vecchia DC, con i cespugli di allora.
La società italiana, radicalmente rivoluzionata negli ultimi decenni, necessita ormai di una corrispondente rivoluzione politica. La lunga traversata del deserto italiano da parte dei Gaetano Salvemini, dei Luigi Sturzo, dei Luigi Einaudi, degli Ernesto Rossi, della Destra storica e della Sinistra liberale, della parte moderna dell'azionismo e dagli "stranieri" come Popper e Friedman, dopo che il Keinesismo ha già da tempo assicurato, e vede oggi superato, il pure enorme contributo che poteva dare e ha dato alla nostra storia, quella traversata nel deserto - dunque- è probabilmente terminata.
Quella tradizione civile e di pensiero è probabile anima e sapienza, saggezza della rivoluzione sociale che preme e può, grazie a loro e a noi, evitare di esplodere e fare esplodere il "disordine costituito", il vecchio regime che il già vecchio Polo e il vecchissimo centro-sinistra esprimono e dei quali sono espressione, per poi lasciarci solo rovine.
La serialità della politica dei "compromessi storici", delle "ammucchiate", degli "inciuci" va interrotta e battuta, abbattuta. Emma Bonino, con la sua politica, è l'alternativa per parti ingenti non solamente del Polo, ma anche del centro-sinistra.
Il contributo, marginale certo, ma anche molto consistente, perfino dell'elettorato bertinottiano, e in primo luogo quello della Lega, sono lì, che attendono ancora le interpretazioni degli "esperti". Nel Nord Est e nel Nord Ovest, in molte province, le Liste Bonino sono risultate seconde, in assoluto, rispetto ad ogni altra. E, per il resto, vi sono terze o quarte.
Si, lo ripeto: Emma Bonino è l'alternativa, è il vero e serio confronto che già esiste e si sta radicando nel paese, di fronte a Silvio Berlusconi; ma, precisiamolo: altrettanto di fronte a Massimo D'Alema.
Berlusconi, per cinque anni, ha in ogni occasione respinto qualsiasi seria, onesta e solida politica di alleanza liberale e liberista, e ha optato per una strategia vetero-democristiana.
I DS, tutti, da anni preferiscono davvero tutto all'affrontare il nodo storico che, culturalmente e politicamente, si pone alla tradizione operaia, e oggi burocratica, del comunismo italiano: il nodo della libertà, del liberalismo, della piena democrazia politica (e dell'unica che in questo secolo non abbia prodotto mostri: quella anglosassone), della liberazione economica piena dell'individuo, non più solamente attraverso le tradizionali "libertà borghesi": il welfare del liberale Beveridge, e il new deal del liberale Roosvelt, non bastano più: la libertà "dal bisogno" esige di vivere come libertà positiva, di lavoro, di impresa, di comunicazione, di conoscenza.
Con i 20 referendum in corso di "impossibile" sottoscrizione estiva, il movimento radicale dei diritti umani e civili, forte oggi - finalmente - nella società, nella coscienza degli italiani, fissa un appuntamento di libertà e di liberazione, ben più forte e significativo, ancora, di quello che fissò con la battaglia sul divorzio." Oggi, anche più di allora, una ragionevole e necessaria "follia".