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Partito Radicale Rinascimento - 7 luglio 1999
REFERENDUM: IN SVIZZERA, FIRME TRAMITE INTERNET. IN ITALIA, FIRME TRAMITE IL PLACET DELLA BUROCRAZIA.

Roma, 7 luglio 1999

Dichiarazione di Sergio Stanzani e Rita Bernardini del Comitato Promotore Referendum (vedi adnkronos ore 16.21)

La Svizzera, nel quadro dei provvedimenti legislativi che devono garantire l'esercizio dei diritti politici del cittadino, si propone di utilizzare addirittura Internet come strumento per raccogliere le firme dei referendum: in Italia - dove il potere partitico ha trasformato la parola referendum in una bestemmia - leggi e circolari di difficile lettura e interpretazione rendono estremamente difficoltoso per i cittadini raccogliere e apporre le firme richieste per la presentazione di liste e di referendum.

Mentre da una parte ci si sciacqua la bocca con l'"autocertificazione", per esercitare i diritti politici previsti dalla Costituzione, le firme devono essere "autenticate" dai soggetti - quasi tutti di provenienza partitica, come i Sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali e provinciali - previsti dalle diverse leggi. Solo questi soggetti possono garantire che la firma apposta in calce ad una candidatura, ad una lista o ad un referendum è "autentica".

Ma, a proposito delle limitazioni e discriminazioni tutte "italiane" all'esercizio dei diritti politici, c'è di più: se un sindaco o un consigliere comunale o un cancelliere di tribunale raccoglie le firme per presentare liste o candidature alle elezioni, può, nel suo territorio, raccogliere le firme degli elettori di tutta Italia; se, invece, raccoglie le firme per promuovere un referendum può convalidare solo le firme degli elettori del Comune o, se è un cancelliere, dei Comuni ricadenti sotto la giurisdizione del Tribunale.

Su questa palese discriminazione, stiamo aspettando la risposta del Ministro di Grazia e Giustizia Di Liberto, con il quale ci siamo incontrati nella giornata di ieri. Certo è che dopo la notizia che oggi ci giunge da Friburgo, scherzosamente ci viene da domandare al Guardasigilli: "Signor Ministro, ha presente la Svizzera?"

 
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