Roma, mercoledì 4 agosto 1999
Il Comitato Promotore Referendum ha riscontrato in questo primo mese di campagna referendaria un grave, sistematico impedimento all'accesso dei cittadini alle segreterie comunali, provinciali e circoscrizionali per la firma dei 20 referendum.
In un sondaggio telefonico effettuato il 28 luglio su 1300 comuni soltanto 539 erano a conoscenza della nuova situazione normativa in materia di referendum. Ricordiamo infatti che la circolare del Ministero degli Interni n.158 del 22 luglio 1999, ha espressamente autorizzato, in base ad interpretazione del Ministero di Grazia e Giustizia della legge n.130 del 28 aprile 1998, l'autenticazione della firma di qualsivoglia cittadino, indipendentemente dal comune di iscrizione elettorale del cittadino stesso (fatta eccezione per le firme autenticate dai cancellieri).
I dati del 28 luglio sono particolarmente preoccupanti, in quanto quel giorno era il primo dei due giorni di mobilitazione straordinaria sui referendum ("Referendum Days") e il Comitato promotore si era preoccupato di allertare tutti i comuni italiani dell'afflusso straordinario di firmatari da prevedersi concentrato in quei giorni. Se questa è stata la risposta dei comuni il 28 luglio, con meno della metà dei comuni in grado di accogliere i cittadini che volevano firmare, il Comitato ritiene che la raccolta di firme nei comuni rischia di essere di fatto bloccata durante il mese di agosto, sia con rispetto alle firme dei residenti (orari di apertura e accessibilità dell'ufficio competente) che a quelle dei non residenti (conoscenza e applicazione della normativa).
Data la gravità della situazione, il Comitato promotore chiede un impegno diretto della Presidenza del Consiglio per garantire misure urgenti al fine di:
assicurare la funzionalità delle Segreterie comunali per la sottoscrizione dei referendum in orari adeguati;
informare i cittadini e la stessa amministrazione pubblica della possibilità di sottoscrizione dei referendum, sia per i residenti che per i non residenti
Il Comitato chiede che - essendo ormai molto rilevante il numero di Sindaci e pubblici funzionari che già sono in ferie o che lo saranno a partire dai prossimi giorni, magari senza aver delegato le rispettive competenze - sia fornita un'informazione di massa curata dalla stessa Presidenza del Consiglio riguardo al diritto di sottoscrizione dei referendum e sulla concreta fruibilità del diritto stesso. Così facendo si otterrebbe il risultato non soltanto di informare la generalità dei cittadini sui loro diritti, ma anche di responsabilizzare la pubblica amministrazione in termini e tempi utili e di correggere l'attuale situazione.
Altra questione è poi quella della certificazione delle firme. Il Comitato promotore ritiene che, per consentire la concreta applicabilità di sottoscrizione dei referendum anche fuori dal Comune di residenza, sia urgentissima un'iniziativa di semplificazione della procedura di certificazione che consenta alla Pubblica amministrazione di adempiere in termini utili a tale compito, fino ad oggi delegato dal Governo ai Sindaci. In caso contrario, il diritto dei cittadini a sottoscrivere i referendum anche fuori dal proprio comune di residenza non sarebbe di fatto garantito.