QUAL E L'ALTERNATIVA, SE C'E, AI REFERENDUM?C'E: E' IL REGIME, E' L'INCIUCIO PARTITOCRATICO E CONSERVATORE TRA L'ULIVO E IL POLO.
SU "IL MESSAGGERO " DI DOMANI DOMENICA 22 AGOSTO ( PREGHIERA DI CITARE LA FONTE) INTERVIENE MARCO PANNELLA CON UN'ARTICOLO DEL QUALE ANTICIPIAMO ALCUNE PARTI .
Roma, 21 agosto 1999
"C'è un'alternativa a questi venti referendum liberali, liberisti, antipartitocratici, antiregime? Quale?
I vertici dell'Ulivo non potevano certo sostenerli. Questi venti referendum sono un pericolo mortale per il poderoso blocco sociale, oggi disperatamente conservatore, che domina l'Italia da ottanta anni e di cui l'Ulivo, i suoi vertici, come cultura e struttura, sono espressione obbligata. Ce ne spiace, certo. Ma, in definitiva, peggio per loro: la maggioranza degli elettori ulivisti vogliono, sperano, sono altro.
Resta da comprendere perché mai anche Silvio Berlusconi stia manifestamente sul greto del fiume attendendo di veder passare il cadavere referendario, liberale, liberista, antipartitocratico, democratico. Berlusconi ha già operato - a tener conto solo degli ultimi mesi - per impedire l'elezione di Emma Bonino a Presidente della Repubblica, come una sorprendente, fortissima maggioranza di italiani chiedeva; ha concorso in modo determinante a farla cacciare da Bruxelles, in intesa con D'Alema e Prodi (niente di nuovo, come sulla ormai sgangherata storiella dell'accordo sulle "regole"!). La sua Mediaset ha di gran lunga battuto l'indecente RAI-TV in ostracismo e disinformazione contro i radicali, e contro i referendum".
Pannella prosegue:
"I referendum possono essere assicurati in questi giorni, o mai più. Questi referendum spazzerebbero via la democristianizzazione della politica bipolare di marca FI-PDS (e PDS-FI!), e reimporrebbero al centro della lotta politica e sociale italiana (e europea) la riforma "americana" delle istituzioni, della politica e dell'economia. Porterebbero, molto probabilmente, alle elezioni anticipate (al fine di ritardare di un anno la prova referendaria) a primavera del 2000".
E ancora:
"L'alternativa ai referendum, dunque, c'è. Tentano di guadagnarla, i vertici dell'Ulivo e del Polo, del Sindacato e di gran parte della Confindustria, contro le attese di tutte le rispettive "basi" sociali. Questa alternativa - che c'è -ai referendum ha un solo nome: conservazione a tutti i costi del regime, e dell'oligarchia che lo regge.