Roma, 23 agosto 1999
Apprendiamo con stupore che il Segretario comunale del Comune di Sampeyre e di altri cinque comuni della provincia di Cuneo (Macra, Celle di Macra, Montezemolo, Paesana e Venasca) avrebbe presentato una denuncia-querela per diffamazione e calunnia nei nostri confronti per le dichiarazioni contenute in una lettera che il Comitato promotore dei 20 referendum ha inviato ai Sindaci e ai Presidenti dei Consigli comunali nelle loro vesti politico-istituzionali, lettera nella quale sono state segnalate difficoltà e ostacoli nella raccolta delle firme.
In particolare, il Segretario comunale, a quanto viene riferito, lamenterebbe una presunta offesa al proprio onore e alla propria reputazione professionale.
La denuncia in questione è del tutto priva di fondamento. Osserviamo anzitutto che la lettera in questione non comporta né diffamazione né calunnia. Non la prima, non essendo stata divulgata al pubblico, bensì diretta ai soli interessati; non la seconda, dato che i rilievi formulati non sono contenuti in atti giudiziari e non attribuiscono la commissione di alcun reato.
Inoltre, dal tenore della lettera, che indirizzata ad organi politici, ha carattere strettamente politico, emerge chiaramente l'assenza di qualsiasi volontà offensiva, essendo stata esplicitamente esclusa la presenza di volontà omissive, dolo e colpe gravi e essendo state attribuite le difficoltà rilevate a meri ostacoli di fatto, senza attribuzioni di responsabilità di sorta.