ANCHE SU QUESTO CHIEDEREMO CHIARIMENTI AL COMMISSARIO MONTI.Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, deputato europeo della Lista Bonino
Se vere, le indiscrezioni sul travaso di ben 5.000 miliardi dall'Enel alla Rai grazie alla cessione della proprietà dei ripetitori della azienda radiotelevisiva, sarebbero gravissime.
Non ci stancheremo di ripeterlo: l' Enel è una azienda pubblica che trae la sua forza economica dal regime di monopolio legale in cui ha operato, opera e opererà - pensiamo alle utenze domestiche. I profitti dell'azienda guidata da Tatò e Testa non sono attribuibili alla efficienza della gestione ma alle riserve di mercato ed alle tariffe imposte. Qualsiasi investimento operato da Enel in settori dove operano i privati - sic stantibus rebus - non può che configurare distorsioni della concorrenza e indebiti aiuti di Stato.
A maggior ragione, quindi, è inaccettabile che una azienda pubblica monopolista in attivo (l'Enel) sussidi - di questo si tratterebbe - un'altra azienda pubblica come la Rai, in difficoltà nonostante i 2.500 miliardi pubblici del canone, garantendole un consistente vantaggio nei confronti dei competitori privati.
Se le indiscrezioni verranno confermate, aggiungeremo alla interrogazione al Commissario europeo alla concorrenza che abbiamo già presentato sulla vicenda Enel/Tele+, anche la richiesta di chiarimenti sulla conformita' alla legislazione comunitaria dell'incestuoso matrimonio Enel/Rai.