Roma, 9 settembre 1999
Dichiarazione di Marco Cappato, eurodeputato della Lista Bonino e Coordinatore dei radicali:
"Il direttore del programma ONU sulle droghe, Pino Arlacchi, nella sua intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, registra senza batter ciglio i dati fallimentari della strategia anti-oppio in Afghanistan, dove la produzione è "più che raddoppiata" in un anno. Proprio in quella regione Arlacchi da almeno un paio d'anni collabora con grande entusiasmo con i suoi amici, segregazionisti e fondamentalisti, della guerriglia talebana. Sempre Arlacchi ammette che il suo grande progetto, strombazzato in tutto il mondo come il colpo probabilmente mortale che sarebbe stato assestato al mercato globale dell'eroina, "ha toccato solo tre delle centinaia di distretti" afghani. In quei tre distretti, ci rassicura però Arlacchi, "la produzione è sensibilmente diminuita". Complimenti! Vuol forse dire che basterebbe, quindi, moltiplicare per 100 o per mille i suoi 80 milioni di dollari di budget, regalandoli ai Talebani oltre che alle burocrazie "anti-droga" di tutto il mondo, e riusciremmo a "diminuire sensibilmente"
la produzione di oppio anche nelle altre centinaia di distretti?
No. Per Arlacchi pagare i miliziani Talebani non basta. Sostenere i dittatori e i boia Birmani e Cinesi, non lo soddisfa più. Ora vuole persino i satelliti, per meglio estirpare le radici del male appena compaiono sul nostro pianeta di peccatori. Sarebbe ridicolo, se non fosse pericoloso, come solo sanno essere pericolosi e folli i progetti di burocrazie miliardarie animate da ideologie autoritarie, repressive e proibizioniste, per le quali l'Italia fa ormai scuola nel mondo.
Legalizzare le droghe? "La criminalità non scomparirebbe perché i suoi affari non dipendono solo dalle droghe". Parola di Arlacchi. Geniale! Gli vanno bloccati i fondi, in particolare vanno bloccati da parte di quel Governo progressista e di sinistra, suo principale finanziatore e sponsor. E' questo l'obiettivo di noi radicali, in Italia, al Parlamento europeo e all'ONU."