E NON TUTTI HANNO BISOGNO DI SPOT: AI DS IN CAMPAGNA ELETTORALE UN "REGALO" DA 21 MILIARDI.Roma, 15 settembre 1999 - Non c'è limite alla spudoratezza. I padroni del monopolio bicefalo Raiset, non paghi di avere occupato l'intero sistema radiotelevisivo pubblico e privato, di continuare ad occuparlo, e soprattutto di espellere sistematicamente ogni voce a loro sgradita, ora arrivano al punto di lamentarsi e di presentarsi ciascuno come vittima della malainformazione.
Se non fossero in gioco i diritti (e i denari) del cittadino-contribuente, ci sarebbe da sganasciarsi dal ridere: la verità è che, sotto la copertura dell'ennesima nauseabonda rissa da cortile, i due litiganti si stanno già preparando all'ennesimo inciucio, su questo, così come su tutto il resto, dalla giustizia alle riforme istituzionali e costituzionali, passando per la legge elettorale. Più che mai uniti, oggi sui referendum come ieri sulla Presidenza della Repubblica di Emma Bonino o sulla sua conferma alla Commissione europea, contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini.
Da parte nostra, abbiamo da anni fornito in tutte le sedi, dalla Commissione di vigilanza alla Procura della Repubblica di Roma all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, le prove dei reati di cui si sono resi e continuano a rendersi responsabili i dirigenti della Rai-tv, così come le cifre che dimostrano la precisa scelta di Mediaset di negare ai cittadini un'informazione corretta e completa. A questo punto, si tratta solo di capire se e quando le autorità competenti smetteranno di essere coautrici e istigatrici delle illegalità e delle violenze che avrebbero il compito di prevenire o di sanzionare.
In ogni caso, è forse utile chiedersi quanto valgano le presenze di cui gli occupanti dell'intero sistema radiotelevisivo hanno potuto disporre del tutto gratis nel corso dell'ultima campagna elettorale. Un pacchetto "tipo" di spot televisivi sulle reti Mediaset per le Europee del 13 giugno scorso prevedeva 174 spot della durata di 30 secondi ciascuno per un costo complessivo di circa 3 miliardi e 750 milioni di lire. In sostanza, un minuto di televisione a pagamento finiva per avere un costo di lire 43.103.448. Proviamo ora a moltiplicare questo costo per il numero di minuti di cui i principali partiti politici hanno potuto disporre nelle trasmissioni (sia in quelle di rete sia in quelle di approfondimento legate ai TG) delle reti RAI, Mediaset e TMC nel periodo compreso tra il 14 maggio e il 12 giugno 1999.
Tempo di presenza nelle trasmissioni In minuti Valore dello spazio
Rai, Mediaset e TMC (in lire)
dal 14 maggio al 12 giugno 1999
DS 8h 25' 505 21.767.241.240
PPI 2h 53' 173 7.456.896.504
I DEMOCRATICI 1h 9' 69 2.974.137.912
VERDI 1h 10' 70 3.017.241.360
RIFONDAZIONE
COMUNISTA 1h 10' 70 3.017.241.360
FORZA ITALIA 3h 25' 205 8.836.206.840
ALLEANZA
NAZIONALE 2h 43' 163 7.025.862.024
LISTA BONINO 11'47" 12 7.241.376
Dati forniti dal Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva
Alla luce di questi dati, non è difficile comprendere perché alcuni partiti non si siano posti il problema di acquistare spot televisivi: molto semplicemente non ne avevano bisogno.