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Notizie lista Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 27 settembre 1999
SEGUE LA SINTESI DELL'INTERVENTO DI MARCO PANNELLA CHE SARA PUBBLICATO DOMANI MARTEDI 28 SETTEMBRE DA "L'OPINIONE" DI ARTURO DIACONALE (SI PREGA CITARE LA FONTE)

Roma, 27 settembre 1999

PANNELLA A FINI E A SEGNI. LA STRATEGIA RADICALE RESTA SEMPRE PIU LA SOLA PER LA RIFORMA LIBERALE E CONTRO IL REGIME.

"In realtà Gianfranco Fini ha sempre lealmente dichiarato quello che oggi con non legittima sorpresa e con legittimo giudizio alcuni gli rimproverano. Egli è per il referendum-stimolo, cioè storicamente, in Italia, il referendum-bidone della partitocrazia, dal quale, per esempio, nacque il mostro mattarelliano. E non è contro il finanziamento pubblico dei partiti, ma contro l'attuale entità dei rimborsi elettorali.

Rimprovero invece a Fini l'evidente forzatura dialettica, di comodo, per la quale attribuisce ad AN una laica considerazione del referendum come strumento politico, e a noi radicali una monomaniaca considerazione dei referendum come strategia in sé.

Per smentire questa piccola fandonia basta considerare l'ultimo semestre politico italiano. La battaglia per la Presidenza della Repubblica, che ha visto nel paese un fortissimo consenso alla candidatura Bonino; quella per la composizione della Commissione di Bruxelles, contraria alla cacciata della Bonino ad opera della triade D'Alema, Prodi, Berlusconi; le elezioni europee; e ora i contenuti di progetto politico di alternativa liberale e di nuovo blocco sociale del 'pacchetto referendario': tutto questo sta a dimostrare la complessità e la ricchezza della strategia politica radicale, e della valorizzazione, in questo contesto, dello strumento referendario.

Sarebbe impietoso chiedere ad altri cosa mai, in questo semestre, abbia fatto o anche semplicemente proposto.

Non dispiaccia all'amico Mario Segni: la riforma elettorale, e la più generale riforma liberale, non la si può vincere con quanti furono causa del legittimo rifiuto di tanti cittadini referendari, il 18 aprile, di votare 'sì' ad un referendum-bidone, secondo le stesse, leali dichiarazioni dei suoi promotori, da Veltroni, a Fini, passando per quasi tutti gli altri."

 
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