Roma, 18 ottobre 1999

"In questi giorni e settimane, anche se politica e stampa italiane unite ne proibiscono la conoscenza, si stanno avviando a conclusione numerosi processi contro buona parte dell'intero gruppo dirigente radicale, in tema di lotta alla barbarie fondamentalista, statalista, clerico-fascista, ed allo spaventoso flagello che oggi crea e impone alla società.

Intanto, a soccorso del regime, nella speranza di tornare a difenderlo anche da posizioni di governo, la Destra torna a contendere alla Sinistra, intimamente alleate come sono, i connotati più stupidi del mondo.

Così, secondo Berlusconi, una volta all'anno, i partiti decideranno loro le gerarchie e le priorità delle azioni penali da intraprendere dalle Alpi al Lilibeo; e, secondo Fini, in pieno revival fanfan-almirantiano e clerico-fascista, i Tribunali dove ci stanno processando dovrebbero condannarci a domicilio a cure coatte, in attesa di esser poi custoditi in campi o comunità di rieducazione. Tutto questo, naturalmente, per tutelare l'Ordine, la Moralità e lo Stato.

Il buon Veltroni ha ragioni da vendere, sull'incompatibilità fra comunismi reali e libertà e democrazia. Ma se non si comprende che il fascismo mussoliniano, corporativista, proletario e welfarista ha rappresentato il "comunismo possibile" nell'Italia controriformista, populista e clericale, fra quarant'anni, troppo tardi, altri Veltroni diranno tragiche verità anche sul regime partitocratico e bipolista di questi anni".