Natale D'Amico, Rinnovamento Italiano, sottosegretario alle finanze, a Radio Radicale:
Roma, 28 dicembre 1999
"La mia opinione è che la Corte Costituzionale va lasciata tranquilla e non bisogna tirarla per la giacca.
Il ruolo della Consulta è tale per cui è bene che la politica non si pronunci prima che la Corte abbia deciso sull'ammissibilità. In secondo luogo, io non riesco a comprendere quale sia l'argomentazione giuridica che potrebbe giustificare la non ammissibilità dei referendum in materia di lavoro. Fermo restando il mio rispetto per la decisione che la Corte vorrà assumere, a priori non vedo la motivazione giuridica sulla base della quale sostenere la inammissibilità dei referendum. Né mi pare che generici riferimenti al diritto internazionale, all'UE, possano essere utili, tanto più che alcuni referendum non farebbero altro che uniformare la legislazione italiana sul lavoro a quella prevista già in altri paesi dell'Unione. Quindi mi pare una posizione piuttosto originale quella assunta dal ministro Salvi su questa materia".