Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo
Bruxelles, 11 gennaio 2000
Mentre gli altri paesi, del tutto comprensibilmente, si battono per conquistare cariche prestigiose all'interno delle istituzioni europee, l'Italia rinuncia inopinatamente ad occupare un posto di Avvocato generale della Corte di Giustizia (cioé di procuratore) per quasi tutto l'anno 2000 e questo per consentire ad Antonio La Pergola di "prenotare" una nomina a giudice europeo per il periodo 2000-2006.
Su questa rinuncia unilaterale, peraltro contraria al Trattato CEE visto che č stato deciso che il posto in questione - vacante dopo la scomparsa del giudice Mancini ed il "trasferimento" di La Pergola al suo posto- ho presentato oggi la seguente interrogazione urgente alla Commissione:
"SULLA MANCATA NOMINA DI UN AVVOCATO GENERALE PRESSO LA CORTE DI GIUSTIZIA.
- Premesso che l'art 222 del Trattato CEE prevede che vi siano 9 avvocati generali fino al 6 ottobre 2000 e che, dopo lo spostamento dell'Avvocato generale La Pergola al posto di giudice in seguito alla morte del giudice Mancini, si é determinata una vacanza senza che lo Stato membro interessato abbia provveduto da vari mesi alla sostituzione;
- Premesso che il mancato completamento del numero di avvocati generali si configura come una vera e propria violazione del Trattato;
Non ritiene la Commissione, nel suo ruolo di guardiana dei Trattati che sia suo dovere segnalare tale anomalia agli Stati Membri e segnatamente al Governo italiano, senza la cui designazione non č possibile nominare, di comune accordo, il nuovo avvocato generale?"