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Partito Radicale Rinascimento - 26 gennaio 2000
REFERENDUM. LA STAMPA ITALIANA, UNANIME, CONTINUA A CENSURARE LO "SCOOP": DAL 1990, PARTITI, SINDACATI, CURIE, COOPERATIVE, ENTI RICREATIVI E CULTURALI HANNO GIA' OTTENUTO, PER SE', L'ABROGAZIONE DELL'ART.18 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI RICHIESTA DAL REFERENDUM RADICALE

Comunicato del Comitato promotore referendum:

Roma, 26 gennaio 2000 - Poiché stampa e televisioni hanno ritenuto, unanimi, di non dare alcuna informazione sul vero e proprio scoop che abbiamo loro fornito in questi giorni, vogliamo tornare a ribadire la notizia, prima di diffonderla alla stampa straniera.

Quell'art.18 dello Statuto dei lavoratori, quel meccanismo del reintegro del lavoratore licenziato -ignoto al resto del mondo occidentale, ed estraneo, anche in Italia, alla realtà delle imprese al di sotto dei 15 dipendenti- che il referendum radicale intende abrogare (lasciando in vita, ovviamente, l'alternativa tra la riassunzione -meno onerosa del reintegro, perché consiste nella creazione di un nuovo rapporto di lavoro- e il pagamento, oltre alla liquidazione, di una indennità che può giungere fino a 14 volte lo stipendio mensile lordo del lavoratore) è già stato abolito in Italia -e da 10 anni, grazie alla legge numero108 del 1990- per le cosiddette "organizzazioni di tendenza", e cioè per partiti, sindacati, enti culturali, di istruzione, di religione e di culto, ecc.ecc. Gli italiani, insomma, devono sapere che proprio coloro che con più veemenza difendono questo istituto, hanno già provveduto a farlo definitivamente fuori per sé e per le proprie burocrazie.

Di più: la giurisprudenza della Corte di Cassazione si è subito affrettata a chiarire che, per queste strutture, non possa esservi alcuna distinzione tra dipendenti che svolgono funzioni "politiche", o comunque connesse al carattere di "tendenza", appunto, dell'organizzazione, e quelli che sono chiamati ad espletare funzioni "neutre": anche -e soprattutto- per uscieri, magazzinieri, centralinisti e segretarie, quindi, partiti e sindacati sono esonerati dal reintegro.

Vedremo se, almeno oggi, giornali e tv riterranno di fornire ai cittadini un minimo di informazione su tutta la vicenda, o se invece, ancora una volta, si incaricheranno di occultare questa notizia clamorosa, collaborando così all'opera di inganno del paese condotta da mesi proprio dai paladini -beninteso, a casa d'altri- dell'art.18 e del reintegro.

 
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